Varese ha una ricchezza: la propria montagna ricca di particolarità, i paesaggi mozzafiato, e un Sacro Monte seicentesco ricco di fascino e perfettamente amalgamato all’interno del proprio paesaggio. Questo è caratterizzato anche dalla presenza di numerosi edifici liberty di pregevole fattura. Varese non sa però ora come arrivarci: in macchina, con il mezzo pubblico o a piedi.
In passato, questo problema era stato risolto in maniera molto efficace. C’era infatti un collegamento diretto tra il centro cittadino di Varese e le sue stazioni con il monte. C’erano entrambe le funicolari funzionanti.
Tutti i sistemi di mobilità erano, insomma, integrati, funzionali e perfettamente funzionanti. Non solo si facevano vacanze di lusso, si camminava, ci si immergeva nella natura ma persino si sciava.
Dopo che i varesini ebbero a distruggere questo invidiabile sistema, sostituendolo con le autovetture e gli autobus a motore, incominciarono ad accavallarsi guai fino ad ora risultati non risolvibili. Si è cercato di risolverli solo attraverso sistemi perniciosi, comunque legati o dipendenti dalla mobilità degli autoveicoli privati posti in essere sempre attraverso la decisione politica di pochi e con un dibattito molto ristretto.
Anche il ripristino della funicolare verso Santa Maria del Monte è avvenuto all’interno di questa logica che certamente non è in grado di premiarlo e di assisterlo. Malgrado siano stati spesi molti soldi il nuovo sistema non è utilizzato e molto spesso chiuso al pubblico.
Credo di non sbagliare dicendo che bisogna fuoriuscire da questo sistema perverso: non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Non si può più cercare di far salire nelle strade da Varese verso la montagna varesina una pluralità di autovetture. Facendo in questo modo, si causano solo disordine e inquinamento.
La Oikos che aveva studiato il tema della mobilità di Varese e quello verso la montagna varesina aveva individuato idee per affrontare il problema:
A queste posso aggiungere: fare in modo che gli imprenditori all’interno del Parco del Campo dei fiori diventino facitori degli eventi che possano risultare anche fonte di reddito.
Tutto ciò comunque ha bisogno di una politica forte e decisa. Non quella politica inadeguata che non aveva attuato il progetto trambus e semafori intelligenti a Varese.Per la prima volta si scommette sulla possibilità di accedere alla montagna sacra partendo dalla città di Varese dimostrando che questo è un sistema realizzabile con pieno successo. Non si lasci cadere questo progetto nel nulla. Questa certamente potrebbe corrispondere a una di quelle iniziative che la Oikos poteva immaginarsi e che potrebbero fare la gioia di tutta la città.
Come aveva scritto Luisa Negri recentemente su questo giornale diamo vita a quel percorso dedicato ai misteri della luce che Giuseppe Panza aveva caldeggiato nell’anno prima di morire.
Non continuiamo a perseguire solo la strada dei parcheggi per le auto alla prima cappella: sia in Piazzale Montanari sia presso la Chiesa della Immacolata. Non posso non cogliere che con convinto il piacere l’iniziativa “Bus navetta gratuito – vieni al Santuario di Santa Maria del Monte” messa in opera dalla Parrocchia di Santa Maria del Monte per il mese mariano.
A queste posso aggiungere: fare in modo che gli imprenditori all’interno del Parco del Campo dei fiori diventino facitori degli eventi che possano risultare anche fonte di reddito.
You must be logged in to post a comment Login