Sono anni ormai che una certa campagna denigratoria nei confronti dei crocifissi viene portata avanti con determinazione, incontrando spesso l’indifferenza della gente, in molti casi anche di quella che frequenta le sacrestie.
Chi ha vissuto molto tempo nelle scuole italiane, aggiustando manualmente crocifissi con braccia spezzate e con gambe frantumate, da solo o insieme agli alunni, per una forma di umanissima educazione, sa che una radicata carenza educativa da parte di famiglie, scuola, società civile e agenzie presenti in veste ufficiale e non sul nostro territorio ha aperto spazi per l’invadenza strumentale di forze che sono egoisticamente e ideologicamente contrarie alla presenza del crocifisso nelle aule scolastiche e negli edifici pubblici del nostro paese.
Forse si è lavorato poco sul significato umano e religioso del crocifisso, dando per scontato che secoli di storia clericale sarebbero stati sufficienti a radicare valori e principi, senza pensare che le società mutano rapidamente e che richiedono formazione e approfondimenti culturali per vivere con coerenza e consapevolezza i valori della nostra tradizione. Spesso i cristiani sono stati catturati dalle fragilità di un mondo sempre più preda di uno sfrenato individualismo e di una furbissima e demagogica arbitrarietà.
Hanno forse dimenticato quel Gesù che ha accettato la morte in croce per far capire all’uomo il senso vero e profondo della vita umana, di cui la croce è simbolo di emancipazione e non di frustrazione, di una cultura che ha restituito agli esseri umani la speranza in una vita migliore. Oggi ci ridestiamo e ci accorgiamo che ha perso la sua forza rappresentativa, come se all’improvviso il mondo avesse la presunzione di bastare a se stesso. Se bastasse la sentenza di un tribunale umano o il punto di vista di filosofi a spazzare via l’immagine di Gesù crocifisso dalla nostra vita avremmo decretato la presunzione come unica forma di giustizia esistente. Il Crocifisso è qualcosa di più di un simbolo, è espressione di un amore che emancipa dalle mille fragilità che condizionano la natura umana.
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