Nella cappella dell’educandato di via Luini si celebra la messa: deve essere un’occasione speciale: ci sono i volontari rappresentanti dello SMOM con l’abito rituale e c’è anche uno splendido coro guidato da Davide Inversini, chirurgo e volontario. Si spezza il Pane eucaristico. Prendete e mangiate… Il Pane di vita, della vita spirituale, distribuito ai fedeli.
Poco prima il pane materiale distribuito in oltre trecento sacchetti per sostentare chi i soldi per acquistare il pane quotidiano non li ha più, insieme al companatico. Come in questa occasione, il pane è arrivato – dono inaspettato – alle sei del pomeriggio, giusto in tempo per finire nei sacchetti… “Abbiamo scaricato due cassoni di mele”, dice Guido, un volontario ricercatore a Ispra: finito il proprio lavoro fa il turno di assistenza di volontariato non ci sono ferie non ci sono vacanze ognuno rispetta i suoi turni con costanza, come il professore Enrico e l’ingegner Pietro e il chirurgo Davide e… molti altri; tutti danno con generosità, ogni giorno
Nutrire non solo di cibo naturale ma anche di cibo spirituale. Questo è quello che ricorda madre Maddalena. Madre Maddalena corre instancabile, insieme alle sue consorelle; è l’anima che organizza, dirige; è una piccola imprenditrice domestica: gestisce la mensa e la sopravvivenza alimentare di oltre trecento nuclei familiari indigenti. Lei insieme con le sue consorelle, dona la sua vita.
A lei stasera i suoi amici-volontari dell’Ordine di Malta fanno un dono speciale, che è il riconoscimento della sua dedizione agli altri, ai più indigenti tra gli indigenti. A lei Pro piis meritis assegnano la decorazione melitense, al termine della celebrazione eucaristica, a coronamento di un momento speciale e fondamentale nella vita della comunità delle suore della Riparazione. Nell’omelia monsignor Tremolada ha parlato della splendida bellezza del creato che è una bellezza marginale rispetto alla bellezza della carità verso gli ultimi e ha aggiunto che c’è chi aiuta gli altri per filantropia, che è distaccata e linda, ma solo chi si sporca le mani aiutando il prossimo, è davvero caritatevole nel proprio cuore.
Così alla piccola, determinata suora di origine croata, vissuta sotto l’egida della dittatura comunista di Tito, madre Maddalena Vatovic, vera icona della carità il barone Guglielmo Guidobono Cavalchini, delegato di Lombardia per l’Ordine di Malta insieme ai confratelli dottor Guido, professor Enrico, ingegner Pietro ha appuntato la ‘croce dell’ordine’ perché è stata riconosciuta icona del motto “Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum”. E monsignor Tremolada ha sottolineato che la Chiesa non può che gioire nel vedere che due istituzioni religiose riconoscono i valori di Cristo l’una nell’altra e cooperano insieme per aiutare gli ultimi degli ultimi per la maggior gloria di Dio, come recita la preghiera dei Cavalieri dell’Ordine.
Madre Maddalena, neo-dama dell’Ordine, visibilmente stupita ed emozionata, ha detto: “Non sono solita ricevere riconoscimenti, ma se questo è il disegno di Dio per me, lo accetto con gioia, senza alcuna eccezione… Lo condivido con le mie consorelle e con i volontari che collaborano con noi e partecipano alla santa messa mensile”, organizzata a latere della distribuzione della cena ai poveri e bisognosi della città perché “spezzare il pane al momento dell’Eucarestia – come ha sottolineato monsignor Tremolada – è l’incipit che dona a ciascuno la forza di continuare a spezzare il pane con i bisognosi, al momento della distribuzione della cena.
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