Nei mesi passati il Presidente del Parco della Campo dei fiori aveva preso carta e penna per lamentarsi del motocross illegale, praticato nei sentieri del Parco.
Dello stesso problema – motocross praticato senza regole e contro le regole – si erano lamentate le guardie ecologiche volontarie di Varese, quelle del Pianbello e quelle del Parco locale di interesse sovracomunale della Valle della Lanza. Dello stesso problema avevo scritto in passato proprio su questo giornale.
Nulla è cambiato. Il motocross becero si è esteso a tutti i boschi del territorio varesino. Attualmente non si è in grado di controllare questa pratica che avviene dovunque sia possibile e senza che si possa porvi limite alcuno.
Il motocross incontrollato è un pericolo per l’ambiente ma anche per la sicurezza delle persone, turisti, boscaioli, semplici abitanti. I controllori sono pochi e per fermare le persone che fanno motocross sovente come mi hanno comunicato rischiano la propria vita.
Ho quindi scritto al Presidente del Parco del Campo dei fiori e ai responsabili delle Guardie ecologiche sopraccitate, per chiedere loro con quali frutti sia stata condotta la ‘guerra’ che il Parco aveva comunicato ai giornali locali, di voler compiere contro il motocross praticato irregolarmente.
Gli ho, inoltre, chiesto a proposito dei motocrossisti irregolari: se sia stato possibile erogare multe; quante moto si sia riusciti a sequestrare per un intervento dei carabinieri; in quali tempi sia stato possibile per il proprietario riprendere la moto sequestrata; se ci siano stati casi di persone alle quali la moto sia stata sequestrata in più occasioni; quanti Comuni del Parco abbiano assunto una deliberazione precisa contro il motocross e se la stessa sia stata comunque presa dal Parco.
Ho fatto, anche, presente come mi interessi sapere se siano stati presi accordi con le associazioni che si occupano di raccogliere e rappresentare coloro che praticano questo sport. Pratica che riteniamo dannosa, qualora avvenga senza regole, nei confronti della natura e dei turisti. È possibile, gli ho domandato, stabilire il costo sociale dei danni alla natura a causa della pratica sconsiderata del motocross che siano stati riparati dal Parco. Gli ho poi chiesto se ci siano interventi che debbano essere assunti per ordinanza sindacale ovvero per legge regionale riguardo la pratica del motocross.
Tutte queste domande le ho anche poste alle Guardie sopra menzionate. Da una prima risposta degli operatori, ho percepito un netto scoramento. Spero di poter ricevere dai rappresentanti politici, un segnale che possa far percepire una vera e propria loro ribellione che richieda misure legislative e uomini in grado di poter contrastare una pratica distruttiva che con le buone non si riesce minimamente a regolare.
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