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Editoriale

IL MODELLO

GIANFRANCO FABI - 10/04/2015

agustaQuando si parla di innovazione si pensa quasi automaticamente alla ricerca scientifica, alle novità tecnologiche, alle invenzioni nei campi più moderni dell’informatica e delle telecomunicazioni. Tutto vero. Ma per le imprese l’innovazione non si ferma a queste, pur fondamentali, prospettive. Il mondo nuovo che ci troviamo ad affrontare richiede infatti una grande capacità di cambiamento anche nei modelli di fare impresa, nelle capacità di affrontare le nuove dimensioni competitive, nello sviluppare logiche di collaborazioni e integrazioni produttive.

In questa prospettiva va annoverato tra i casi di successo l’esperienza del distretto aerospaziale lombardo nato nel 2009 per iniziativa e volontà dell’Unione degli industriali della provincia di Varese e divenuto nel 2014 il “Lombardia Aerospace cluster”. A questo ora fanno ora capo settantasei imprese, piccole e grandi, e anche Università, centri di ricerca, associazioni con l’obiettivo di “sviluppare e valorizzare le eccellenze del settore aerospaziale presenti sul territorio regionale attraverso la creazione di un network di grandi imprese, PMI, sistema della conoscenza e soggetti istituzionali, che possa salvaguardare l’inestimabile patrimonio di conoscenze presente nel territorio regionale”.

Un caso di successo non solo per la crescita di fatturato e occupazione che complessivamente hanno fatto registrare, pur in anni difficili, le aziende del settore, ma anche e forse soprattutto per aver realizzato nei fatti una grande evoluzione nell’ottica del fare impresa e di partecipare ad un mercato competitivo. I dati parlano chiaro: dal 2001 al 2014 gli addetti delle attività manifatturiere sono diminuiti del 20,7% mentre quelli impiegati nel settore aerospaziale sono aumentati del 13,2%. E questo anche perché si è sviluppata una logica che potremmo definire “cooperativa” che ha visto strettamente intrecciati i progetti industriali delle grandi imprese, in particolare del gruppo Finmeccanica come Alenia Aermacchi e Agusta Westland, non solo con l’operatività delle oltre settanta piccole e medie imprese, ma anche con i centri di ricerca e le università (Castellanza, Politecnico di Milano, Milano Bicocca e Pavia) che partecipano all’associazione.

Globalità e innovazione hanno reso ormai superato il modello per cui ogni, anche piccola, impresa considerava ogni altra impresa, anche se di settori vicini, come un pericoloso concorrente. La competizione globale non è più tra singole realtà produttive, ma tra sistemi e si gioca sulla capacità di mettere a frutto ogni più piccolo elemento di vantaggio. La logica del settore sollecita peraltro anche un’attenzione da chi deve in diversi modi sostenere la politica industriale: quindi le autorità locali, regionali e governative.

Nell’assemblea che si è svolta nei giorni scorsi a Venegono il Presidente del Lombardia Aerospace Cluster, Carmelo Cosentino, ha affermato con un po’ di giustificata retorica: “La nostra missione si può riassumere in poche parole: far collaborare le grandi imprese con le piccole e medie imprese a vantaggio di tutto il sistema produttivo. L’obiettivo è aumentare la competitività dei prime contractor e del loro indotto con azioni concrete il cui scopo non è quello di spingere i grandi a fare contratti con i piccoli e i medi del territorio, bensì quello di lavorare per il coordinamento di uno sviluppo comune verso quelle tecnologie abilitanti, necessarie per la creazione di nuovi prodotti. È così che si cresce insieme. Il Lombardia Aerospace Cluster non aiuta le PMI a prendere pesci, ma a costruire reti”.

Un modello di integrazione produttiva i cui positivi effetti andranno sicuramente nel tempo molto al di là del settore aerospaziale: basti pensare a come la ricerca sui nuovi materiali può interessare molti settori produttivi. Ma oltre a questo il vero punto di forza è in quella logica positiva che vede la collaborazione di molte diverse realtà: dalle imprese alle università, dai centri di ricerca alle associazioni, dagli enti pubblici ai sindacati. Un modello varesino nel fare industria.

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