(Sebastiano Conformi, poi S) Ti sei eclissato per una settimana, ora devi tornare a temi più seri,
(Costante, poi C) Non è vero! Lo stupore è un tema serissimo, non solo per l’arte o la religione, ma per l’educazione, di cui è un fondamento imprescindibile. Nessuno imparerebbe niente o se lo fa, ci deve mettere molta fatica, pensa alla matematica, per tutti quegli studenti che non sono stati affascinati dai loro professori! Ma anche quelli che tu chiami temi seri, non si capiscono e non ci si appassiona, se non si viene colpiti da un positivo inaspettato o dal timore per un danno difficilmente evitabile, Se il sentimento normale con cui si guarda la realtà è una disillusa rassegnazione, non si costruisce nulla, ma nemmeno si capisce nulla, perché si pensa che non ci sia nulla da scoprire o nulla per cui valga la pena di darsi da fare. Solo lo stupore fa partire il cammino della conoscenza.
(S) Il male dell’Europa è la rassegnazione? Non l’egoismo di certi Stati, o l’indebolirsi del Welfare o la disoccupazione?
(C) Forse i mali sono più di uno. Un altro è l’utopia. Quella dell’uguaglianza ha condizionato tutto il secolo scorso. Oggi è ancora in corso un’utopia “libertaria”, mi riferisco ai cosiddetti nuovi diritti, sui quali, tuttavia, c’è molto da discutere e da riflettere. Apparentemente si presenta come individualista e anti conformista, il contrario della precedente. Ma nasce dalla stessa radice, la riduzione della realtà al razionalismo. Mi pare che abbia ragione il Papa quando invita a non giudicare in modo astratto e ricorda che la verità non è un teorema, ma una relazione, il rapporto con una persona. Più di ogni altro personaggio, di oggi o della storia, Papa Francesco vuole dirci che Cristo svela il segreto della vita all’uomo accogliendolo nella sua umanità, non raccontandogli un sapere nascosto, una gnosi. L’utopia, di cui si nutrono tutte le tensioni che tendono a degenerare in sopraffazione di un gruppo sugli altri, si traveste da ideologia, da religione, da giustizia, da nazione, infine da verità assoluta. È pericolosa non solo per gli eccessi che le avanguardie rivoluzionarie provocano sempre, non conta di quale ideologia, Robespierre o Stalin, Hitler o Pol Pot o l’ISIS. Proiettandosi nel futuro e richiedendo l’adesione totalitaria delle masse, deresponsabilizza l’individuo.
(S) Tutte le utopie falliscono, prima o poi. La rassegnazione generale che subentra al fallimento dell’utopia è altrettanto dannosa per le persone, anche se meno cruenta del tentativo di realizzarla. Non puoi negare che l’Europa, in particolare l’Italia, soffra di varie forme di rassegnazione. Una è lo status economico-sociale: meglio disoccupati che operai, muratori, falegnami, badanti eccetera. Milioni di disoccupati italiani a fronte di milioni di occupati immigrati. Bada bene non dico che è un male, anzi dare pane e lavoro a che nel suo paese d’origine stentava a vivere e qui contribuisce anche al nostro benessere col suo lavoro va benissimo. Ma ci deve essere proporzione! Se la disoccupazione giovanile è al 42% e intanto non si trovano lavoratori per tanti mestieri, c’è qualcosa che non va.
(C) Un’altra forma di rassegnazione è quella relativa all’imprenditorialità: gli italiani non rischiano i loro risparmi nel finanziamento delle imprese, quindi è inevitabile che arrivino dall’estero a comperare le imprese vedi Pirelli, già parzialmente russificata, ora cinesizzata.
(S) Non sono più solo i ristoranti e le lavanderie ad essere ‘cinesi’, le pizzerie ‘egiziane’ , i muratori rumeni o albanesi, le imprese di pulizie ‘marocchine’; domani saranno le grandi imprese, le banche, le reti dei servizi pubblici a diventare patrimonio estero. Questo non mi sembra un gran progresso di libertà. Ma non prendermi per xenofobo!
(C) Ben venga chi investe in Italia, confidando nella laboriosità e nella creatività del nostro popolo, piuttosto c’è una rassegnazione culturale che finisce per accettare come veri gli stereotipi della inevitabile decadenza dell’Occidente, pur senza risalire a Spengler. È un vero e proprio autolesionismo storico.
(S) Hai visto il libro di Rodney Stark, “Le idee all’origine della modernità”? È una interessante reazione a questo autolesionismo, anche se qualche volta va fuori strada, eccessivo dalla parte opposta.
(C ) Confonde l’appartenenza religiosa del singolo, con l’ambiente culturale e politico in cu si trova ad operare. È giusta, invece, la direzione indicata: la civilizzazione europea/occidentale ha in sé un elemento dinamico di valorizzazione del positivo che deriva essenzialmente dal cristianesimo: il “buon annuncio”, la salvezza possibile dell’individuo oltre la morte, è anche il centuplo quaggiù. La dinamica della fede, la certezza della risurrezione, rompe la ripetitività dell’ eterno ritorno dei Greci o la pretesa della perennità del dominio terreno dei Romani. Non c’è lo spazio per documentare la straordinaria impresa della civilizzazione dei barbari, quindi della creazione dell’Europa, dovuta più ai monaci che ai soldati o ai giureconsulti o ai filosofi.
(S ) Non rassegniamoci a perdere questa dinamica, cadremmo in una rassegnazione ancora più pericolosa, quella generazionale, che può diventare persino generativa. Le masse di islamici più fertili (magari con la poligamia legalizzata) ci sommergeranno ancora prima dei capitali cinesi.
(C) La crisi demografica dell’Europa non deriva da cause economiche, ma morali, culturali, e religiose. Torniamo a vedere la bellezza di tutta la vita, non solo dal lato comodo… Altrimenti l’opportunismo ci corroderà alla radice.
(S ) Quanto alla demografia, ho visto una notiziola sul giornale, a proposito dei funerali cinesi…
(C ) La vecchia storia che non ….
(S ) Ma no. Proprio in Cina soffrono per la mancanza di spazio e il governo propaganda la cremazione per guadagnare spazio, ma siccome anche le urne delle ceneri ne occupano, ne vuole incrementare la dispersione in mare, arrivando ad offrire il viaggio gratuito ai parenti per compiere la cerimonia in riva al mare.
(C ) Non sembrerebbe un “pesce” e non era il primo aprile quando è uscita la notizia e non dubito della serietà del Corrierone. Certo mi pare un eccesso di efficientismo, degno del mitico “Mondo Nuovo”. Lo hai letto?
(S ) Lo sto finendo. Quanto a controllo delle masse, forse stiamo già peggio oggi. Ma non temi, seriamente, che finiremo stretti tra pressione demografica islamica e capitalismo di stato cinese?
(C) Stai sereno! Come tanti secoli fa, pur dominati dagli eserciti stranieri e da Stati nazionali più organizzati e più forti dei Comuni e delle Signorie, anche adesso troveremo arte, cultura e poesia per tornare a stupire il mondo!
You must be logged in to post a comment Login