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Divagando

MONTAGNA E LAGO, PROGETTO D’INSIEME

AMBROGIO VAGHI - 03/04/2015

progetto: abbassare il Campo dei Fiori e rendere coltivabile il lago di Varese

progetto: abbassare il Campo dei Fiori e rendere coltivabile il lago di Varese

Carissimi Cesare (Chiericati) e Roberto (Gervasini), ho letto con l’attenzione di sempre i vostri scritti sul Grand Hotel Campo dei Fiori e sulla Piazza Monte Grappa pubblicati su RMFonline. Magistrali per le brillanti intuizioni ma, consentitemi, un po’ deficitari sul piano economico-sociale. Ho affidato i miei dubbi al galattico Studio Ambrosoni, quello che annualmente riunisce a Bregazzana il meglio delle teste d’uovo dell’economia mondiale e la sua ponderosa analisi è a mie mani.

Comincio a parlarvene iniziando da Piazza Monte Grappa. Lo studio rileva una mancanza di progettualità nel recupero dei costi. Bene la grande piscina ed i due trampolini, ma vengono dimenticate le tariffe e senza entrate certe il rischio è di non riuscire a pagare le bollette dell’acqua da immettere nelle piscine. E piscine con poca o nulla acqua procurerebbero guai seri ai tuffatori con ulteriore intasamento del già sovraccarico Pronto Soccorso dell’Ospedale di Circolo. Soluzione: mettere a frutto la geniale idea di combinare le pere con la formaggella luinese. Anche il contadino deve finalmente conoscere la bontà di questo abbinamento alimentare dopo secoli di tabù classista. Il merito va tutto al Governatore Maroni e se ne potrebbe trarre il giusto ritorno economico. Basterà produrre formaggelle tutte numerate e autenticate con foto e firma del Governatore da vendersi a mille euro.

Il discorso del recupero dell’albergo d Campo dei Fiori appare più complesso. Il sogno che Cesare ha raccolto dall’investitore notturno, ricco di progettualità, è privo di mercato secondo lo Studio Ambrosoni. L’analisi di marketing trend individua sì una utenza elitaria che giustificherebbe l’investimento, ma differenziata. Si parte dalla situazione delle carceri italiane, deficitaria soprattutto per il fatto che molti preferiscono la carcerazione anziché l’espiazione della pena ai domiciliari. Rimanere relegati nella propria casa con mogli e suocere invadenti in tanti casi diventa una pena nella pena. Da qui un buon trend di mercato anche in vista dell’aumento di arresti di concussi e concussori. L’ex Grand Hotel con la sua aria buona e i suoi panorami mozzafiato, gli ottimi servizi, potrebbe diventare il domicilio appetibile per chi voglia espiare agli arresti domiciliari. Già, ma la funzione rieducativa della pena dove la mettiamo?

È  certo, cari Cesare e Roberto, che non possiamo perdere di vista l’Expo, la nostra stella polare. Nessun problema. Si obbligheranno i “signori” dei domiciliari ad un lavoro socialmente utile di poche ore al giorno per realizzare un grande progetto nell’indirizzo di “Nutrire il Pianeta”. Si tratterà di abbassare di appena 26 metri il culmine del Campo dei Fiori, cosa quasi impercettibile, sicuramente senza alcun divieto della Sovrintendenza. Tutto il materiale escavato verrà fatto scivolare nel lago di Varese, con modesti costi, su vagoncini Decauville. Finalmente sarà risanato il lago che diventerà una immensa superficie coltivabile. Una grande operazione agro-alimentare. Questo il nostro apporto, se non a “Nutrire il Pianeta”, almeno a nutrire a costo zero chi vive a Bodio Lomnago e a Gavirate!

Che ne dite? Vendiamo il progetto o costituiamo insieme una Società promotrice?

L’acronimo è già pronto. Potrebbe essere la VA.GES.CHI, oppure la GES.CHI.VA o anche la CHI.VA.GES. Intanto zitti e mosca.

Un cordiale abbraccio.

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