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Attualità

IL GIUBILEO E L’IMMACOLATA

SERGIO REDAELLI - 27/03/2015

La chiesetta dell’Immacolata, all’inizio della Via Sacra

La chiesetta dell’Immacolata, all’inizio della Via Sacra

Il prossimo 8 dicembre, il giorno scelto da papa Francesco per aprire il giubileo, ricorre la festa dell’Immacolata che a Varese gode di particolari dediche e tradizioni. È consuetudine, l’8 dicembre, che i vigili del fuoco issino sul campanile del Bernascone – accanto alla basilica di San Vittore – una corona con la preghiera alla Vergine Maria affinché protegga la città. Il rito si ripete dal duemila quando papa Woytjla proclamò il suo secondo giubileo; e all’Immacolata è intitolata l’incantevole chiesetta che da più di quattrocento anni accoglie i pellegrini prima dell’Arco del Rosario che apre la Via Sacra. Fu costruita tra il 1604 e il 1609, restaurata nel 1993. Si trova accanto all’area che dovrà essere sbancata con l’esplosivo per ricavarne un parcheggio e molti varesini tremano.

Non è una chiesa qualunque, al contrario ha un particolare valore storico e religioso. Lo spiega bene Laura Marazzi, conservatrice del museo Baroffio e del Santuario, nel Percorso di visita del Sacro Monte di Varese realizzato nel 2009 per il progetto Travelcast di artevarese.com: “L’ascesa a piedi – scrive la Marazzi – inizia dall’Oratorio dedicato all’Immacolata Concezione, piccola chiesa oggi aperta unicamente per le celebrazioni liturgiche. La posizione attuale, a ridosso della strada che l’affianca sulla destra e che solo dal 1925 consente di salire in auto a Santa Maria del Monte, non aiuta a percepire l’importanza dell’edificio. Prima costruzione dello straordinario percorso che rese sacro il monte, fu iniziata ancora prima dell’inaugurazione ufficiale della Fabbrica del SS. Rosario, avvenuta nel 1605”.

“Già nel novembre del 1604, infatti, alcuni abitanti del paese di Malnate cominciarono a spianare il terreno sul quale doveva sorgere la chiesa perché occorreva innanzitutto un luogo per celebrare la Messa ad uso non solo degli abitanti della zona, ma di tutti coloro che lavoravano all’impresa. In seguito qui si raccolsero i pellegrini per predisporsi alle processioni devozionali. L’Oratorio fu progettato dall’architetto varesino Giuseppe Bernascone, genius loci della Via Sacra, delle sue quattordici cappelle, dei tre archi e delle fontane, già chiamato pochi anni prima a disegnare il campanile del Santuario di Santa Maria del Monte. All’interno, l’altare calamita lo sguardo per l’elegante statua in terracotta dell’Immacolata Concezione, opera di Marco Antonio Prestinari”.

La statua esprime un significato molto forte. “La Vergine incoronata da due angeli – dice la Marazzi – indossa un mantello di stelle, poggia i piedi su una falce di luna e calpesta il terribile drago, simbolo del demonio e del peccato, seguendo l’iconografia tradizionale fissata dalle parole dell’Apocalisse che qui corrono intorno a una mandorla di raggi dorati. Alle pareti sono gli angeli affrescati nel 1624 dai fratelli legnanesi Giovan Francesco e Giovan Battista Lampugnani, attivi anche nella dodicesima cappella e in santuario, ai quali spettano inoltre i riquadri raffiguranti alcune litanie mariane e, sopra la porta d’ingresso, il concilio di Trento che, contrastando le idee protestanti, difese il culto della Vergine”.

Ben tre pontefici lo hanno autorizzato. Fu proposto alla venerazione dei fedeli da papa Sisto IV Francesco della Rovere (1471-1484), superiore generale dei Francescani, con la costituzione apostolica Cum Praexcelsa del 27 febbraio 1477. Due secoli più tardi Alessandro VII, Fabio Chigi (1655-1667), il papa che commissionò il colonnato di San Pietro a Gian Lorenzo Bernini, approvò e ribadì la solennizzazione della festa con la costituzione Sollecitudo omnium Ecclesiarum dell’8 dicembre 1661. Il dogma fu infine definito da papa Pio IX, Giovanni Maria Mastai Ferretti (1846-1870), ultimo sovrano dello Stato Pontificio, con la bolla Ineffabilis Deus dell’8 dicembre 1854.

Non è tutto. All’Immacolata è dedicato l’affresco che Antonio Busca dipinse nel 1671 nel cosiddetto “corridoio del Sasso” nel monastero delle romite di Santa Maria del Monte. Spiegano le monache: “Era costume abbastanza diffuso nei monasteri rappresentare sulle scalinate d’accesso ai dormitori o nelle loro immediate adiacenze un’immagine della Madonna e la scelta del soggetto non fu casuale perché, dieci anni prima, Alessandro VII aveva ribadito la solennizzazione del festa celebrata ab antiquo”. Insomma, anche Varese si accinge a celebrare l’inizio del giubileo nel giorno dell’Immacolata sperando che l’anziana festeggiata, la chiesetta del 1604 all’inizio della Via Sacra, non abbia a risentire dei “fuochi d’artificio” previsti nel vicino parcheggio.

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