Se a livello del nostro sport più in vista i tempi continuano ad essere grami, i giudizi non possono essere modificati più di tanto volgendo lo sguardo a quelle che – sia pure con classificazione un po’ sommaria – possono essere considerate come categorie minori.
Fortunatamente cambia il giudizio (peraltro non sempre) nel graduare i guai persistenti ma neppure si può avere la possibilità di stilare valutazioni di un certo pregio. Così è nell’hockey dove i Mastini dopo un pregevole avvio hanno subìto un certo ridimensionamento; così nel basket, pur dandosi atto di una valida resistenza di una Robur sempre positiva.
Stesso discorso riguarda quella che nella nostra zona continua purtroppo a rappresentare il calcio minore, la Pro Patria che non solo non accenna a progressi, sui quali pure avevano contato i suoi tifosi, ma anzi continua a navigare in acque tempestose senza trovare quella giusta misura che almeno i suoi appassionati si meriterebbero.
Si difende a denti stretti il rugby, peraltro, sempre encomiabile a livello propagandistico mentre non appaiono stelle di particolare splendore anche nel campo del ciclismo praticato, ferma l’unica presenza sempre eccellente ma in campo organizzativo di una egregiamente intramontabile “Binda”.
Pare, insomma, che i Santi, nel Paradiso sportivo, ci abbiano voltato le spalle e che, almeno per il momento non intendano cambiare posizione. Purtroppo non si può neanche sperare che le cose, almeno a breve, possano cambiare.
Non resta che attendere che quegli squarci di sereno che, nello sport anche improvvisamente spinti da un vento propizio, ogni tanto appaiono se del caso anche all’improvviso, vengano a sorridere anche nel cielo varesino. Almeno in un paio di casi però (calcio e basket) è bene che si affrettino prima che sia troppo tardi.
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