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Apologie Paradossali

IL PAPA E CL/2 LA SPAZZOLATA. OPPURE NO?

COSTANTE PORTATADINO - 13/03/2015

“Siete stati spazzolati bene dal Papa, voi ciellini, neh? – I sarcasmi del Conformi me li aspettavo, anche più acidi – Adoratori di ceneri, guide di museo, conservatori di carisma in bottiglie sigillate, non ve ne ha risparmiate!”.

“Eh, no. Averlo ascoltato, aver vissuto quel momento suggerisce una lettura del tutto diversa. Io c’ero e l’ho vissuto in modo più che sereno, con gratitudine filiale e come uno spunto per ritrovare la freschezza iniziale, come ha detto “Dopo sessant’anni il carisma originario non ha perso la sua freschezza e vitalità”. E poco più avanti: “Tenete vivo il fuoco di quel primo incontro e siate liberi!”. Nel mio piccolo l’avevo già scritto la settimana scorsa, accostando cose diversissime, come il Califfato e la proposta di Renzi per il finanziamento della libertà di educazione: non ci può attaccare a pesanti eredità, facendole diventare tabù insuperabili; i principi servono per capire meglio la realtà mutevole, per coglierne la verità profonda, questa sì irrinunciabile, ma non separabile dalla concretezza della realtà stessa. È il metodo dell’ esperienza o dell’incontro, come ha ricordato Papa Francesco, un metodo educativo”.

“Concordo totalmente – questa volta Onirio interviene a mio sostegno – anch’io c’ero e anch’io mi sono sentito chiamare per nome, rimettere in gioco come San Matteo nel dipinto di Caravaggio che sono andato a rivedere a San Luigi, seguendo il suggerimento del Papa. C’era tantissima gente contenta, con i turisti normali che si domandavano la ragione di tanta affluenza”.

“Siete proprio strani voi due – non cede facilmente Sebastiano Conformi – cercate di trasformare le sconfitte reali in vittorie morali. Il fatto più chiaramente rivelatore di questa vostra incapacità di vedere la realtà per quello che è, sta proprio nella questione della libertà di educazione, ciò per cui Giussani diceva “mandateci in giro nudi, ma lasciateci la libertà di educare”. In tanti anni di politica democristiana e berlusconiana non avete ottenuto nulla, se non quel poco che ha fatto il centrosinistra, col vostro amico Berlinguer, che ora vi portate ai convegni come un’icona, o peggio come un Bastian Contrari, che fa effetto perché sostiene quello che non ci si aspetta, da un comunista doc. Dovete prendere atto della durezza della realtà, come fa Papa Francesco: “La strada della Chiesa è quella di non condannare eternamente nessuno”. Papa Francesco tenta di riconciliare la Chiesa con la modernità e a questo scopo assume un atteggiamento meno dogmatico, non ha la presunzione di imporre, anche a chi non crede, conclusioni che nascono solo da una certa fede e da una certa morale e che non possono essere imposte dalla legge civile a tutti quanti. In questo modo non offende nessuno, non allontana nessuno, riduce al silenzio scribi, farisei e dottori della legge, che sono per la Chiesa l’equivalente dei burocrati per lo Stato”.

“Sai bene – replico – che è proprio a causa dell’opposizione preconcetta di simil-burocrati ecclesiali che CL ha impiegato quasi trent’anni per essere riconosciuto ufficialmente come movimento ecclesiale. E ancora adesso sono tanti quelli che puntano uno sguardo critico su errori di singole persone, su una presunta ripetitività del linguaggio ‘interno’ o su un eccesso di ‘aiuto reciproco’ in faccende mondane, per accusare CL di scarsa ecclesialità, non vedendo che lo scopo vero e praticamente unico del movimento è quello educativo: rimediare all’inadeguata conoscenza del contenuto dell’annuncio cristiano, proponendo come metodo quello dell’esperienza personale, realizzata nell’incontro con una Chiesa viva, proprio come chiede Papa Francesco. Si trattava, quando iniziò don Giussani e ancor più adesso, di non limitarsi a trasmettere nozioni teologiche astratte o precetti morali codificati, ma di impegnare tutta la persona, intelligenza, sentimento, cuore nel paragone continuo tra la propria esigenza di felicità, messa alla prova dalle circostanze della vita, dalla ‘durezza della realtà’, come la chiami tu, caro Sebastiano Conformi, e l’annuncio cristiano nei suoi tratti elementari. Questo paragone continuo è ciò che rende noi così sensibili al tema della libertà di educazione in ambito scolastico, perché il metodo è molto più importante dei contenuti. La veridicità, piuttosto che la faziosità di determinati giudizi di valore veicolati dall’insegnamento possono essere verificati in un altro momento, ma il metodo a cui un giovane viene educato entra a far parte della sua personalità. Per questo ci rallegriamo tanto quando qualcuno, come Luigi Berlinguer riconosce laicamente la legittimità costituzionale della partecipazione dello Stato alla copertura delle spese delle scuole paritarie a fronte dell’accertata efficacia del lavoro che svolgono. Fammi parafrasare: toglieteci tutte le altre attività economiche e perfino sociali, ma lasciateci la possibilità di educare”.

“Bravo! Vuoi il tuo spazio nella scuola, altro che dare privilegio al tempo!”.

“Al contrario, non c’è nulla come l’educazione che debba tutto al tempo, che si configuri come un processo vitale senza termine prefissato, a cui i mezzi materiali sono utili, persino necessari, ma non ultimamente decisivi. E se non mi credi, dai un occhio a www.luigiberlinguer.eu“.

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