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Ambiente

INSIEME PER L’ISOLINO

ARTURO BORTOLUZZI - 19/02/2015

isolinoHo inviato nei giorni passati una lettera al Presidente del Consiglio Comunale di Varese – perché la potesse gentilmente distribuire a tutti i gruppi consiliari – riguardo la proposta del Consigliere Nicoletti di vendere l’Isolino Virginia Patrimonio dell’umanità Unesco di cui il Comune di Varese è proprietario.

Una cosa è certa: non è possibile che il Comune di Varese abbia la grande fortuna di essere proprietario di questo prezioso e delicato bene, e che non sappia benché minimamente come conservarlo e come fare promozione dello stesso, a vantaggio, in primo luogo, della popolazione dell’area varesina.

Non è neanche ammissibile che vengano promosse iniziative di grande richiamo di pubblico internazionale, quali i campionati del mondo di canottaggio, senza che il patrimonio archeologico dei comuni lacustri varesini sia visitabile e quantomeno presentabile nella sua interezza e in tutta il suo particolare, alto valore. Interpreto come boutade la proposta di Nicoletti per mettere all’attenzione politica questa paradossale vicenda.

Non posso che ribadire con forza quanto già ho proposto, scritto e detto in passato a proposito dell’Isolino anche su queste pagine.

L’Assessorato competente ha presentato un bando per ottenere fondi per la valorizzazione dell’Isolino. Il progetto di cui si chiede il finanziamento non è presentato da tutti i Comuni rivieraschi del lago di Varese. Comuni che sono depositari non solo delle tradizioni del lago, ma anche di una storia molto antica: quella dell’area varesina preistorica. Non ho letto di un progetto culturale proprio dei Comuni. Non c’è, quindi, squadra. Il Comune di Varese è giusto faccia in proprio solo per l’Isolino? Secondo me assolutamente no.

La questione, infatti, non va vista singolarmente per l’isolino. Deve essere considerato nella sua interezza il patrimonio archeologico del lago. Sarebbe conveniente che tutti i Comuni insieme – perché ciascuno proprietario di un bene preistorico – decidano come intervenire condividendo oneri e onori. Il coordinamento deve però essere fatto in fretta: abbiamo già buttato via il tempo che è corso tra il riconoscimento Unesco del Isolino quale patrimonio dell’umanità e oggi.

Deve essere raccordato l’Isolino con le palafitte e gli scavi esistenti nei comuni varesini e con i musei coordinati nel SiMArch. Di seguito sono da stabilirsi relazioni tra questo patrimonio dell’umanità e l’altro patrimonio che è costituito dal versante italiano del Monte Orsa. Prima ancora, deve essere coordinato il patrimonio archeologico del lago e il Sacro Monte di Varese altro Patrimonio dell’umanità Unesco.

Occorre, quindi, secondo me, che la politica lavori. Ci sono privati che si sono detti disposti ad aiutare. Bene! I privati è giusto partecipino a realizzare non interventi decisi da loro ma, in primo luogo, entro i paletti posti proprio dalla politica.

Amici della Terra Varese di cui sono rappresentante legale pro tempore è pronta a fare la sua parte.

Leggo sul Corriere della Sera del 13 febbraio che la Regione Toscana vuole fare del 2015 l’anno dell’archeologia e vuole essere protagonista ad Expo. Il territorio dei laghi varesini, mi chiedo, è possibile che non abbia cartucce da sparare per farsi sentire con il succulento e svariato patrimonio  che può vantare?

Potrebbero essere attivati degli itinerari archeologici anche di epoche diverse (palafitte, ghiacciaie per la conservazione del pescato, edifici religiosi e chiostri, ville di delizia, centri storici, castelli, eccetera), magari usufruendo di un battello elettrico che navighi sul lago. Potrebbero essere fatti apprezzare e conoscere i pesci autoctoni del lago, i prodotti coltivati nelle campagne attorno al lago ed anche i cibi preistorici: non era stata trovata traccia delle fragole che venivano mangiate sull’isolino Virginia?

Sia chiaro: non vanno arrabattate iniziative in qualche modo pur di partecipare ad Expo. Il volume dei temi dell’esposizione auspico possa durare alto a lungo: quindi invito il Presidente della Provincia di Varese a chiamare raccolta i Comuni del Lago, per il necessario coordinamento.

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