Il rock and roll è tornato a Varese, com’è ormai tradizione in questi primi giorni di febbraio. Ideato e promosso dall’associazione culturale “Il Cavedio”, il festival è nato nel 2011 con lo scopo di ricordare il 3 febbraio del 1959 – il giorno in cui morì la musica –, quando in un incidente aereo scomparvero tre grandi del rock’n’roll: Buddy Holly, Ritchie Valens e The Big Bopper.
È il rock americano degli anni Cinquanta, e che larga diffusione poi ebbe anche in Italia: il rock fattoci conoscere dai film “Il seme della violenza”, che aveva come colonna sonora uno dei brani più famosi: “Rock around the clock”, e il mitico “Gioventù bruciata”, con James Dean e Natalie Wood; il rock che da noi fu in un certo senso interpretato dalla generazione dei cosiddetti teddy boys, i ragazzi con il ciuffo, il giubbotto di pelle e i jeans risvoltati.
La quinta edizione del Festival del rock ha visto e vedrà – stasera gli ultimi incontri nel salone di Varesecorsi, in piazza della Motta a Varese – l’esibizione live di band specializzate. Scenario principale, come detto, il salone di Varesecorsi di piazza Motta, allestito per l’occasione in perfetto stile balera. Ma anteprime si sono svolte anche al Cavedio Bar di via Cavallotti. Tra i vari artisti e i complessi che si sono alternati sono da citare Luca Guenna, Simone e Alessia Di Gregorio con gli Swinguys (boogie-woogie e lindy hop), il notissimo gruppo made in Varese, esecutore per lo più di canzonette italiane anni Sessanta, di Carmen et Les Papillons.
E molte ancora sono le novità delineatesi in questa quinta edizione del Festival: a cominciare dalla collaborazione (già bene sperimentata nell’estate 2014) fra Il Cavedio, il Dopolavoro Ferroviario Milano-Gallarate-Varese e La Balera dell’Ortica di Milano, che ha garantito un’affluenza squisitamente milanese e la partecipazione di una sua band.
Grazie al Dlf Milano-Gallarate-Varese è stato inoltre messo in palio un premio da assegnare alla miglior coppia vestita anni ’50, che sarà individuata fra quelle partecipanti a una delle tre serate del Festival: un soggiorno di tre giorni a Senigallia nel periodo del mitico Summer Jamboree.
È stato potenziato, come annunciato, il momento dedicato alle prove aperte di boogie-woogie e lindy hop. E anche il pop – che in Italia fa immediatamente seguito al rock di marca americana – ha la sua parte con un incontro (stasera ore 18.30) nella sala di Varesecorsi in cui, appunto, giornalisti esperti e specialisti parleranno della canzonetta italiana degli anni Cinquanta e Sessanta. A concludere, era da prevederlo, sarà ancora il rock and roll con una straordinaria performance di Marco Terminio e Giulio Stromendo.
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