All’interno del Partito Democratico, con la significativa elezione del nuovo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stata ritrovata una nuova stagione di compattezza e di unità in grado di portare a termine la legislatura e rilanciare il Paese.
Renzi ha saputo valorizzare quanto di meglio può esprimere il suo partito e di questa capacità gli va reso grande merito così come a tutte le componenti del PD che in maniera compatta ed unitaria hanno lavorato per raggiungere tale risultato.
Tutto questo dimostra che quando le scelte sono da subito trasparenti e si associano ad un progetto ben chiaro esse sanno trovare sempre la forza per farsi strada.
Anche a Varese, da molti mesi, il PD cittadino ha avviato un percorso assimilabile al c.d.“metodo Mattarella”.
Tale percorso consiste nel:
* coinvolgimento del maggior numero di iscritti del PD cercando di includere nel percorso per Varese 2016 tutte le componenti del partito cittadino che, ferme le posizioni nazionali, si riconoscono in maniera unitaria in un concreto e preciso progetto che riguarda il futuro governo della città;
* coinvolgimento di tutti gli interlocutori (forze politiche, civiche e semplici cittadini alla prima esperienza politica) desiderosi far “cambiare verso” a questa città ed attuare un programma di buon governo in grado di far rinascere Varese;
* alternativa chiara e netta al leghismo ed alla decadenza cui la Lega ha trascinato Varese in questo ventennio.
Siamo convinti che ogni persona ed ogni gruppo politico o comitato cittadino possa dare il proprio significativo apporto alla nuova Varese e siamo pronti, non solo ad ascoltare, ma anche a discuterne con tutti.
Ma il metodo del dialogo e del confronto rappresenta un esempio che dovrebbe essere seguito, anche se tardivamente, dall’attuale Amministrazione di destra nel suo operato amministrativo tanto più ad un passo dalla scadenza di mandato: come può essere che il Parlamento Italiano abbia impiegato solo tre giorni a scegliere il Presidente della Repubblica e il Sindaco di Varese sia alle prese da settimane (se non mesi) con le nomine del Consiglio di amministrazione della Fondazione Molina, “ostaggio” dell’indecisione e dei veti incrociati della sua ingovernabile maggioranza? Eppure dovrebbe essere semplice scegliere, sulla base dei curricula presentati, le persone portatrici delle migliori competenze, esperienze, professionalità e prive di qualsiasi conflitto d’interesse, tenendo presente che, in base al vigente regolamento comunale, la durata degli incarichi sarà fino alla scadenza del mandato del Sindaco (2016) ed i nominati potrebbero essere successivamente confermati nell’incarico dal nuovo Primo cittadino (il quale, prima di operare tale scelta, dovrà a sua volta valutare l’effettiva esistenza dei requisiti in capo alle persone interessate).
Ci piacerebbe che sul Molina si operasse così, ma temiamo che ciò non possa accadere. In ogni caso il PD vigilerà sul rispetto delle regole.
Luca Paris Segretario Pd Varese
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