La bretella ferroviaria Arcisate-Stabio: avendo letto come sia stato firmato il divorzio tra RFI e ICS per quanto riguarda la realizzazione e che il CIPE promuoverà una nuova gara di appalto, ho subito scritto al suo Capo di dipartimento. Gli ho fatto presente quanto avevo scritto ai sindaci dei Comuni della Valceresio e alla Provincia di Varese e che era apparso su questo giornale circa un mese fa. Ho, quindi, ribadito come avessi dato e dia tuttora un giudizio assolutamente positivo rispetto alla ferrovia, che ritengo essere assolutamente importante sia, per il trasporto dei lavoratori – che in caso contrario avviene con l’automobile – sia, perché rende possibile la fuoriuscita di Varese dal “cul-de-sac” in cui ora si trova. La nuova bretella ferroviaria potrà così abbracciare l’Europa e tutto territorio varesino potrà godere di ciò.
Ho scritto, però, come la ferrovia non debba essere realizzata in spregio alla Legge vigente e come debbano essere stabiliti controlli in corso d’opera da parte del CIPE e sulle sue indicazioni. In particolare, pur avendo richiesto all’ARPA di Varese che venisse realizzata una precisa indagine di controllo sul rispetto – da parte di ICS – delle prescrizioni fatte dal CIPE in passato, questa stessa né mi è stata fatta presente e né mi risulta sia mai stata eseguita. E neppure mi è stato detto il motivo di ciò.
Un caso decisamente sui generis. Ho chiesto anche controlli sulla conduzione della centrale di betonaggio di Arcisate: bene, nel corso di una prima verifica, ARPA mi ha comunicato che tutto risultava in regola. Ma non essendo soddisfatto di quanto compiuto da ARPA, mi sono rivolto alla trasmissione “Striscia la notizia”. La quale ha richiamato ARPA, che ha fatto una nuova verifica da cui sono state fatte presenti irregolarità (non riscontrate in precedenza), segnalate agli enti pubblici competenti e alla magistratura. Nessuno di questi enti mi ha scritto né mi risulta si sia mosso, perché quanto segnalato fosse eliminato. Mi pare del tutto assurdo che un controllore deputato a ciò per legge (ARPA ) abbia fatto delle indagini e che, gli enti a cui i risultati delle stesse sono stati segnalati (Comuni interessati territorialmente, Provincia di Varese, magistratura competente), non abbia poi preso dei provvedimenti conseguenti a tutela del corpo sociale e del territorio.
Anche il CIPE da me sentito in passato mi aveva detto di non avere strumenti per poter effettuare controlli. La preziosa natura della valle della Bevera pretende che tutti gli enti competenti intervengano perché non ci siano oscurità nei comportamenti di chi sia chiamato a operare. Occorre, quindi, secondo me, il CIPE si attrezzi in proposito.
Ci sono altre questioni che ho trattato nella lettera che ho inviato ai sindaci della Valceresio. Queste concernono la pubblicità dell’opera, che andrebbe aggiornata settimanalmente e che dovrebbe essere resa pubblica (magari istituendo un pannello Internet da posizionarsi nella sede di una Comunità montana competente), e la normativa applicabile per la scelta dell’impresa che sarà chiamata a ultimare la costruzione della ferrovia.
Si è fatto presente come sia opportuno fuoriuscire dai criteri comuni, legati al maggiore ribasso. Vanno stabiliti da parte del CIPE criteri nuovi che il medesimo potrebbe promuovere consigliando una specifica legge.
Il territorio varesino ha già dato troppo e occorrono trattamenti speciali. Va tenuto in conto anche quanto consigliato dalla Commissione antimafia di Milano; devono essere fatti controlli sullo scarico delle terre contenenti arsenico. Non vorrei mai che abbiano a mancare sufficienti prescrizioni e che dalle acque che Varese trae dalla Bevera possano… sorgere sorprese non gradite.
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