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Cultura

EDITH, SUOR TERESA

LIVIO GHIRINGHELLI - 30/01/2015

steinNel quadro celebrativo della giornata della memoria è opportuno, non solo per i credenti, rievocare la vita e il pensiero pienamente attuali di Edth Stein. Giovanni Paolo II (1 maggio 1987) in occasione della sua beatificazione a Colonia l’ha così ricordata: Edith (suor Teresa Benedetta della Croce) ha portato nella sua intensa vita una sintesi drammatica del nostro secolo, una sintesi ricca di ferite profonde, che ancora sanguinano e nello stesso tempo la sintesi di una verità piena al di sopra dell’uomo, in un cuore rimasto così a lungo inquieto e inappagato, fino a quando finalmente ha trovato pace in Dio. Il suo martirio per la fede nelle camere a gas di Auschwitz (9 agosto 1942) ha indotto la Chiesa a canonizzarla l’11 ottobre 1998. L’1 ottobre 1999 è stata dichiarata copatrona d’Europa con santa Brigida di Svezia e santa Caterina da Siena.

Nata a Breslavia (Wroclaw), allora in Germania, il 12 ottobre 1891 (festa dello Yom Kippur dedicata all’espiazione), ultimogenita di undici figli, da Siegfried e Auguste Courant, di stirpe e religione ebraica, perde il padre in tenera età; la madre si rivela educatrice d’austera rettitudine morale, attaccamento alla famiglia e al lavoro. Edith si segnala ben presto per le sue straordinarie doti intellettuali, nonché per le profonde crisi esistenziali; smette presto di pregare. Cresce secondo i valori nazionalistici della Germania da poco unificata. Negli anni universitari a Breslavia (1911-1913) segue corsi di psicologia e germanistica, indotta da un giovane docente, Georg Moskiewicz, è affascinata dalle ricerche logiche di Edmund Husserl e perciò si trasferisce a Gottinga.

La fenomenologia insegnata da Husserl vuole essere un ritorno alle cose stesse, che sono i fenomeni come manifestarsi originario della realtà nella coscienza, in opposizione sia al naturalismo ingenuo delle scienze naturali e positivistiche, sia al formalismo astratto della logica, che al relativismo storicistico. Il fenomeno è descritto come esso si dà, per coglierne la pura forma, o essenza, o idea (eidos), onde una preliminare riduzione eidetica.

Nella primavera del 1913 a Gottinga Edith Stein è attratta dall’aspetto innovativo della fenomenologia, che invita a riportare l’attenzione sulle cose in contrasto coi riduttivismi scientifici, specie di tendenza psicologista e coi vari tipi di idealismo, ripristinando le condizioni per svolgere una filosofia realista. Desta buona impressione in Adolf Reinach, giovane professore e collaboratore di Husserl e soprattutto nel maestro stesso, si vede aperte le porte della società filosofica. Chiede a Husserl di farle da relatore per studiare il tema dell’empatia (Einfühlung) (intuizione, partecipazione emotiva, che si verifica come immedesimazione negli stati d’animo degli altri sul piano dell’intersoggettività; il mondo oggettivo esterno può essere conosciuto solo in modo intersoggettivo, in uno scambio conoscitivo reciproco).

Scoppiata la prima guerra mondiale Edith Stein, accesa da spirito patriottico, si presenta come infermiera volontaria nella Croce Rossa e vi lavora con esemplare impegno. Nel frattempo Husserl, ottenuta la cattedra di ordinario presso l’Università di Friburgo in Brisgovia, vi si è trasferito. Il 3 agosto 1916 la Stein può discutere con lui brillantemente la tesi, ottenendo maxima cum laude il titolo di dottore in filosofia. Nell’agosto dello stesso anno diventa assistente di Husserl con l’incarico di curare la revisione dei suoi manoscritti (Ideen), organizzandoli secondo una scrittura logica, occupandosi anche di appunti sulla coscienza del tempo (Zeitbewusstsein).

 Dopo due anni di lavoro sono praticamente pronti per la pubblicazione abbozzi per il secondo volume delle Idee per una fenomenologia pura, il testo delle lezioni sulla coscienza del tempo e i vari fogli sparsi sulla teoria del giudizio. Le rielaborazioni saranno riprese da Husserl nel 1924, ma edite rispettivamente solo nel 1952 (postume), nel 1929 a cura di Heidegger e nel 1939 a cura di Ludwig Landgrebe col titolo Erfahrung und Urteil. Husserl si è ben poco interessato alla revisione dei suoi scritti, che ha per l’onerosità del compito impedito alla Stein di attendere a sviluppare il proprio pensiero; di qui la crisi che la porta a dare nel febbraio del 1918 le sue dimissioni dall’incarico, accettate.

I rapporti reciproci rimangono comunque buoni, di illimitata venerazione per quanto concerne la Stein. Husserl si rivolge allora a Heidegger perché diventi suo collaboratore (la fiducia non è però contraccambiata dal secondo in termini di lealtà).

L’opera principale della Stein (Essere finito ed Essere eterno, 1936) registrerà una posizione polemica a favore di una nuova ontologia nei riguardi di Essere e tempo di Heidegger, conosciuto già nell’estate del 1916.

Prosegue intanto per la Stein l’itinerario di ricerca della verità, confortata dal fatto della conversione dei coniugi Reinach al Cristianesimo, come dall’analoga conversione di Max Scheler, mentre per Husserl la religione può essere solo oggetto di fede, non di speculazione filosofica. L’occhio critico della Stein si apre via via alla prospettiva della grazia. Rimasta sola una sera in casa di Hedwig Conrad-Martius cerca qualcosa da leggere in biblioteca e vi sceglie la Vita di Santa Teresa del Gesù (di Avila), la legge tutta d’un fiato e si dice: Questa è la verità. Il giorno successivo compra un messale e un catechismo romano, se li studia e poi chiede di essere battezzata. Hedwig, benché protestante, è ammessa a farle da madrina in una chiesa cattolica.

 Nel 1923 accetta di insegnare lingua e letteratura tedesca all’Istituto Magistrale Santa Maria Maddalena di Spira, tenuto dalle suore domenicane. Vi rimarrà sino al 1931. Nel 1925 redige un saggio intitolato Una ricerca sullo Stato. Ha aderito intanto alla Repubblica di Weimar. Prende parte al movimento di spiritualità di Beuron, che introduce elementi di novità liturgica. L’incontro con Padre Erich Przywara la induce a tradurre in tedesco alcune opere del Cardinale Newman e a continuare lo studio di San Tommaso, iniziato poco dopo la conversione ( ne traduce in particolare le Quaestiones de veritate). Ritiene di poter trovare una conciliazione tra fenomenologia e tomismo (un primo saggio compare sul numero speciale dello Jahrbuch per il settantesimo compleanno di Husserl – 1929).

Nel 1932 Edith Stein è invitata alla prima giornata di studi della Société Thomiste a Juvisy presso Parigi, fa visita ad Alexander Koyré, si incontra con Jacques Maritain e Raissa. Nel 1932-33 le è offerto un lavoro presso l’Istituto tedesco di pedagogia scientifica di Münster, che deve poi abbandonare per una nuova legge del Reich, che impedisce l’accesso all’insegnamento alle persone di origine ebraica. Ha intanto preparato Potenz und Akt (1931) e una Introduzione alla filosofia. Del 1933 è Vita di una famiglia ebraica, di carattere autobiografico.

Chiede di essere ammessa nel Carmelo di Colonia, dove il 15 aprile 1934 prende il nome di Teresa Benedetta della Croce; nella Domenica di Pasqua del 1935 è chiamata alla professione semplice e nel maggio del 1938 emette la professione solenne. Di fronte al carattere totalitario, anticristiano e antiebraico del movimento nazista Edit Stein si conferma sempre più nella consapevolezza di appartenere a Cristo non solo con lo spirito, ma con il sangue, in solidarietà col suo popolo perseguitato. Già il battesimo aveva significato una riscoperta della propria ebraicità. Il popolo ebreo è il popolo di Cristo stesso. Edith non separa mai il Messia dal suo popolo messianico. Nel Testamento spirituale sta scritto che offre la sua vita al Cuore di Gesù in espiazione per il rifiuto della fede da parte del popolo ebreo, affinché il Signore sia accolto dai suoi e venga il suo Regno nella gloria per la salvezza della Germania e per la pace nel mondo.

 Nel 1938 si vede costretta a rifugiarsi a Echt in Olanda con la sorella Rosa, dopo la cosiddetta “notte dei cristalli”. Qui Edith si dedica a studiare la spiritualità di San Giovanni della Croce, iniziando a scrivere il saggio Scientia crucis. Il padre gesuita Jan H. Nota in relazione a una lettera della Stein indirizzata al Santo Padre Pio XI sul destino dei cattolici in Germania ritiene che possa avere influito sulle posizioni assunte dal Pontefice contro il razzismo e l’antisemitismo.

Il 1942 segna l’inizio delle deportazioni in massa degli ebrei una vibrante protesta (11 luglio), comunicata ai fedeli con lettera pastorale domenica 26 luglio. Per reazione il 2 agosto la Gestapo viene ad arrestare le sorelle Stein. Trattenuta per alcuni giorni a Westerbork, il 7 agosto Edith è avviata su un treno piombato ad Auschwitz e il 9 fatta entrare in una camera a gas. Nell’ultima sua lettera: Salve, o Croce, unica speranza. Il legno della Croce è divenuto la luce del Cristo.

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