Ecco alzano la testa,
gridano forte
“andate a casa vostra”.
Un’onda si rincorre,
viene da lontano,
si allunga minacciosa.
Uno tsunami folle,
urla e insulti,
irrompe e travolge.
Cosa lo genera,
quali forze oscure
origina questo male ?
Eppure popolo civile
Il mondo ci riconosce,
eredi di grandi culture.
Non basta il ricordo;
il nostro recente passato
di esuli e migranti.
Non tocca il cuore
il mare fatto cimitero
giovani, donne e bambini.
Qualcosa ci sfugge,
fatichiamo a capire,
percorsi inumani.
Qualcosa è mutato,
il nostro vivere,
il nostro pensare.
Passava un povero:
“un piatto di minestra
c’è sempre per lui”.
Educazione di una madre,
semplice e modesta,
fatta con il cuore.
C’era del calore
nel passare dei giorni
di reale povertà.
Al mattino le donne
stendevano i panni
tra canti e allegria.
Le case sul cortile,
le porte sempre aperte,
comunione di vita.
Un tempo che fu.
Arrivato il progresso,
gli uomini sono cambiati.
Progresso, benessere,
evasioni, consumo,
civiltà dell’indifferenza.
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