Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Chiesa

PAOLO VI PRESTO SANTO

SERGIO REDAELLI - 16/01/2015

Paolo VI

Giovanni Battista Montini (1897-1978) potrebbe essere canonizzato l’8 dicembre prossimo al termine dell’Anno Montiniano, proclamato il 19 ottobre scorso dall’Istituto Paolo VI di Brescia in occasione della beatificazione in San Pietro. Montini, il papa che concluse il Concilio Vaticano II, il primo a volare in Terrasanta nel 1964, l’uomo che nel corso del suo pontificato si addossò il peso di situazioni drammatiche come la contestazione in seno alla Chiesa, le persecuzioni nel mondo sovietico, il terrorismo e la guerra nel Vietnam, potrebbe dunque essere proclamato santo appena un anno e mezzo dopo Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II.

Il sacerdote bresciano monsignor Antonio Lanzoni è il vice-postulatore della causa di canonizzazione. Spiega: “Manca il riconoscimento di un secondo miracolo ma papa Bergoglio potrebbe decidere per la canonizzazione equipollente, a fronte di segnalazioni di grazie o aiuti particolari segnalati dai fedeli o con un intervento Pro Gratia, senza il bisogno di avere segni equivalenti al miracolo richiesto. La canonizzazione di Paolo VI significherebbe santificare anche il Concilio Vaticano II e la riforma liturgica a lui legati. Paolo VI ha numerosi devoti in tutto il mondo e al santuario della Madonna alle Grazie di Brescia giungono richieste di reliquie soprattutto dalle Filippine, dove Montini subì l’attentato”.

Intanto si è tenuto il 15 e 16 gennaio a Villa Cagnola il convegno per il 60° anniversario dell’elezione episcopale di Montini a Milano (1° novembre 1954). Vi hanno partecipato diciotto esperti tra docenti e ricercatori che hanno indagato i suoi rapporti con il clero, i seminari e il mondo religioso, l’educazione dei giovani, la questione liturgica, il piano delle nuove chiese da lui voluto (130 nella sola diocesi di Milano, di cui sei a Varese), i rapporti con il mondo del lavoro, l’imprenditoria, l’università e la politica. L’arcivescovo di Milano cardinale Angelo Scola e il suo predecessore sulla cattedra di Ambrogio, il cardinale Dionigi Tettamanzi, chiudono le giornate di studio il 17 gennaio con gli interventi finali in Curia a Milano.

“Per l’occasione – spiega il direttore di Villa Cagnola monsignor Eros Monti – l’Istituto superiore di studi religiosi e la Fondazione ambrosiana Paolo VI di Varese hanno allestito una mostra di pannelli intitolata “Paolo VI beato: l’uomo, l’arcivescovo, il papa” e un bel catalogo con il contributo dell’arcidiocesi di Milano e dell’Istituto Paolo VI di Brescia”. La mostra, in cui è esposta perfino una pagella di Montini liceale, resterà aperta al pubblico fino all’8 febbraio (il martedì e il giovedì dalle 15 alle 17 e la domenica dalle 15 alle 18, informazioni 0332-461304, info@villacagnola.it).

In marzo la mostra sarà replicata al centro espositivo monsignor Macchi all’imbocco della Via Sacra e, dal 6 al 15 agosto, nella chiesetta dell’Annunciata a Santa Maria del Monte che sovrasta il monumento a Paolo VI di Floriano Bodini, a testimonianza dello speciale rapporto che papa Montini ebbe con il Sacro Monte di Varese, dove si recò in pellegrinaggio ben tredici volte prima di essere nominato vescovo di Roma e successore di Pietro. Un rapporto com’è noto propiziato dal segretario particolare, monsignor Pasquale Macchi, varesino, che gli fu al fianco dal 1954 e che lo salvò da un attentato durante il viaggio pastorale nelle Filippine.

Speciale è anche il rapporto con Villa Cagnola. Il 2 giugno 1960 proprio Montini inaugurò l’Istituto Superiore di Studi religiosi di Gazzada. Dopo la metà degli anni Settanta fu istituita la Fondazione Ambrosiana Paolo VI (con decreto del cardinale Giovanni Colombo del 13 settembre 1976) per rilanciarne il ruolo culturale. Il nuovo ente, dopo alcune riunioni preliminari per delinearne i temi e le prospettive di studio, avviò ufficialmente l’attività con il convegno “Europa cristiana: progetto” (30 novembre-3 dicembre 1978) individuando la riflessione sul problema europeo come prospettiva prioritaria di lavoro”.

 

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login