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Attualità

L’ANTIDOTO ALLA RASSEGNAZIONE

CESARE CHIERICATI - 09/01/2015

LocandinaIl titolo del libro è astutamente goliardico, “7 in condotta”. Rimanda infatti a una minaccia ricorrente nel mondo della scuola di un tempo allorché il corpo insegnante non sapeva più che pesci pigliare di fronte a una classe indocile e recidiva dal profilo disciplinare. Di qui il sette in condotta come potenziale arma di distruzione di massa, una sorta di minaccia nucleare che, se attuata, avrebbe comportato il rinvio agli esami di riparazione di ottobre di tutti quanti. Con gravi e preoccupanti conseguenze sul piano familiare e qualche rischio di troppo per la prosecuzione degli studi.

Che io sappia si sfiorò qualche volta il fattaccio ma a tanto non si giunse mai in quei primi anni Sessanta trascorsi all’Istituto tecnico Francesco Daverio di Varese. Anni di scuola e oggi spunto di allestimento di un libro singolare per un gruppo di ragazzi e ragazze d’epoca, maturati nel 1963… Solo in apparenza uno dei tanti “amarcord” di cui abusano molti editori sfruttando la memoria a senso unico, quella per intenderci, che rende favoloso ciò che non lo era affatto, maestra nello scambiare le classiche lucciole con le altrettanto classiche lanterne.

Niente di tutto questo, poche nostalgie e tanta vita vissuta nelle testimonianze di dieci protagonisti di quella lontana stagione che uno di loro, Antonio Martina, manager di alto livello e coautore di altri saggi, ha raccolto e organizzato all’interno di un prodotto editoriale rivolto ai giovani di oggi. A quelli in particolare dice il sottotitolo “…volenterosi di leggere, lottare, scrivere”, insomma la pattuglia che non si arrende nonostante le statistiche dicano altro, come la più recente dell’Istituto Toniolo (Università Cattolica di Milano) che certifica, con percentuali da capogiro, una crescente sfiducia nel futuro, in particolare sulle opportunità lavorative nazionali, tra i giovani compresi nell’arco 19 – 32 anni.

Il libro si propone come un antidoto alla rassegnazione e alla rinuncia proprio perché giocato sul doppio registro della memoria dei testimoni e le riflessioni dell’autore spesso integrate da documenti originali di studiosi del mondo del lavoro, sociologi di qualità e osservatori di prima fila delle dinamiche economiche.

I lettori, giovani e meno giovani, scopriranno utilmente che l’Italia in crescita esponenziale del boom economico, delle utilitarie e dei frigoriferi, del grande cinema,della televisione nascente e totalizzante, qualche pecca non lieve l’aveva pure come racconta, lucido, Ivan Ferdani scartato dal corso ufficiali di complemento, nonostante ottimi test, perché di credo comunista e dunque potenzialmente pericoloso per le istituzioni repubblicane. Scopriranno anche, come racconta l’imprenditrice Mirella Galli, che un premio Nobel come Giulio Natta non si faceva problemi a recarsi nell’azienda di suo padre a risolvere un problema tecnico legato al riutilizzo del polietilene. Insomma come sempre un’Italia in chiaro oscuro. Il Paese dove oggi, dopo qualche decennio di folle sventatezza, sembrano purtroppo prevalere le ombre sulle luci: l’enorme debito pubblico che sottrae valanghe di risorse agli investimenti; la vergognosa evasione fiscale; l’accentuarsi delle diseguaglianze economiche e sociali con i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri; la crescita esponenziale e a macchia d’olio della dispersione scolastica; la feroce difesa dei mille privilegi corporativi; la scarsa attenzione al capitale umano per atavico strabismo del capitalismo nostrano e via elencando. Insomma si trovano analisi puntuali in “7 in condotta” a fronte di un altrettanto pressante invito ai giovani a raccogliere comunque la sfida del futuro, ad essere protagonisti del proprio destino nonostante i venti e i mari avversi. Perché, prevede fiducioso Vittorio Keuleyan, già titolare del mitico negozio Nisca, “fra qualche anno ci sarà un nuovo rinascimento manifatturiero”.

Per non separare troppo la grammatica dalla pratica, vizio storico della scuola italiana, “7 in condotta” si trasformerà sabato 17 gennaio (dalle 9.30 al De Filippi) in un denso convegno, nel caso specifico un’opportunità concreta di confronto tra squadre di maturandi di alcune scuole cittadine che si confronteranno sull’attualità economica, sui temi sociali presentando concreti progetti di impegno e di lavoro per il loro futuro ormai dietro l’angolo.

Con studenti, imprenditori, studiosi, giornalisti saranno ai nastri di partenza anche il sindaco Attilio Fontana, il rettore dell’Insubria Alberto Coen Porisini, i dirigenti scolastici del Daverio-Casula e del De Filippi Renata Ballerio e Giovanni Baggio.

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