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Divagando

ALLEANZE DA FARE E DA EVITARE

AMBROGIO VAGHI - 09/01/2015

Il Consiglio Comunale di Varese

Il Consiglio Comunale di Varese

Il fine anno insieme coi botti porta da sempre bilanci, riflessioni e propositi da parte degli uomini e delle forze politiche che ci amministrano. Così il Sindaco di Varese Attilio Fontana, Roberto Puricelli di Forza Italia e il segretario Cittadino del PD, Luca Paris hanno detto la loro sulla stampa locale.

Il Sindaco Fontana avendo scarsi o nulli risultati da mettere sul piatto, tutta colpa di quei cattivoni del Governo che impediscono di spendere “i nostri soldi”, ha preferito diffondersi sul futuro. Un 2015 ricco di proposte e di propositi. L’Accademia a Villa Mylius, il recupero dell’area ex Malerba (con un ulteriore mega supermercato di cui nessun varesino ne sente l’esigenza all’infuori delle piangenti casse comunali), magari il parcheggio bunker alla Prima Cappella ed, infine, la riqualificazione di Piazza della Repubblica con Caserma Garibaldi e nuovo teatro. Meglio comunque parlare di sport, coi mal di pancia delle nostre amate squadre di calcio e pallacanestro, ma col radioso avvenire mondiale del campo di gara di canottaggio della Schiranna. Sempre che, aggiungiamo noi, le acque del nostro Lago ulteriormente “condensate” da inquinamenti non impediscano ai canottieri di fenderle con le pale dei remi. E il futuro politico? Ci sarà ancora un sindaco di centrodestra,meglio se della Lega. Ci mancherebbe che Fontana non l’auspicasse.

Più impegnato a leccarsi le tante ferite recenti, il gruppo dirigente varesino di Forza Italia. Appena archiviato il laborioso assestamento di Giunta dopo la cacciata del vice sindaco e di un assessore, il nuovo gruppo consigliare di destra “Liberi per Varese” ha esordito con un clamoroso dissidio interno originato dalla vendita delle azioni di A2A, un tesoretto comunale, che non tutti erano dell’avviso di vendere o meglio di “svendere”. Sfiorata un’altra crisi ora la maggiore preoccupazione pare sia quella di recuperare gli ex amici del nuovo centro destra, defenestrati in malo modo e senza dei quali la riconferma alla guida del Comune di Varese appare una chimera. Per di più se aggiunta allo storico desiderio di affidare ad un proprio esponente l’incarico di Sindaco per troppo tempo lasciato alla Lega, anche se minoritaria.

Anche il PD per bocca del suo attuale segretario Cittadino Luca Paris, ha detto la sua. Con piglio sicuro, ben giustificato dalle diffuse sensazioni presenti tra i varesini di cambiare musica dopo vent’anni di amministrazioni di centrodestra a trazione leghista. Al di là del legittimo desiderio di aspirare alla guida del Comune proponendo il proprio partito come perno di una alleanza vincente, il PD ha anticipato una scelta di metodo: il candidato Sindaco verrà indicato dalle primarie.

Un elemento di chiarezza unito ai requisiti necessari al candidato. Secondo Luca Paris “occorre una persona che sappia coniugare al meglio le doti di pragmatismo, competenza e preparazione politico-amministrativa necessarie per mantenere saldo il timone di una navigazione che, anche nei prossimi anni, si annuncia difficoltosa”.

Ovviamente chi si presenterà alle primarie dovrà possedere dette caratteristiche condividendo le linee programmatiche sulle quali il PD sta lavorando da tempo e che presto saranno sottoposte, in modo aperto, al giudizio di tutti i cittadini, dei movimenti e delle forze politiche.

Una fase non semplice quella delle primarie che potrebbero essere evitate soltanto in caso della presenza di un solo candidato. Impossibile? Mai dire mai. E se qualche personaggio di estrazione varesina dovesse decidere di concludere la sua eccellente carriera proprio alla guida della sua città? Tanto per fare un nome se questo candidato fosse l’Ambrosetti, per intenderci la testa pensante del Club European House che da quasi quaranta anni riunisce a Cernobbio il meglio della cultura politica economica mondiale?

All’indubbia importanza del candidato Sindaco si aggiunge l’altrettanto non semplice problema delle alleanze, per chi, come il PD, si propone come più qualificato sfidante della Giunta attuale. Da evitare una alleanza-ammucchiata di idee e di propositi contrastanti, forse utile per vincere ma certamente non per governare. Chiarezza massima, dunque, su obiettivi e metodi dovrà essere data presentandosi agli elettori varesini con la massima unità di intenti. Certamente non mancheranno gli ostacoli nel mettere d’accordo tutti coloro, partiti, movimenti e comitati che intendono mettere fine all’infausto ventennio lega-forzista. Qualcuno di detti ostacoli, non di poco conto è già comparso sulla scena politico-amministrativa: il piano di riqualificazione della Piazza della Repubblica. Opinioni e soluzioni diverse. Tutte legittime. In primo luogo quella del metodo dal quale è nata la proposta sottoscritta da Regione, Provincia e Comune. Ma si tratta “un documento di indirizzo strategico senza valore prescrittivo”. Una dizione che espone certo a pericoli di peggioramenti ma che consente modifiche migliorative non di poco conto, purché le si voglia e ci si batta per ottenerle.

Torneremo presto su questo tema mettendo a confronto idee e soluzioni, ora che si è aperto quel confronto di opinioni prima rimasto in sordina. Indispensabile però un momento di chiarezza di fondo, di onestà intellettuale. Il piano può piacere o non piacere, se però qualcuno ritiene preventivamente che risolvere il problema della Caserma e dare un nuovo teatro non corrisponda alle esigenze della Città essendo ben altre le priorità comunali, è bene lo dica subito. E sopratutto esponga le sue “altre” proposte. Con un certo”altrismo” sicuramente si rischia di stare sempre fermi. Condannati all’immobilismo.

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