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Incontri

A CENA CON MONSIGNOR GEORG

GUIDO BONOLDI - 28/11/2014

georgiPer una volta, imitando l’amico Paolo Cremonesi, scrivo anch’io una “lettera da Roma”.

La settimana scorsa ho trascorso quattro giorni nella capitale per frequentare un corso di perfezionamento professionale presso l’Università Campus Biomedico. Ho avuto così modo di ascoltare relazioni tenute da esperti del Ministero della Salute, su importanti temi che riguardano l’organizzazione del nostro sistema sanitario, che negli ultimi decenni è stato segnato da radicali cambiamenti. Sono rimasto rincuorato dal constatare come presso il Ministero operino professionisti di valore, che cercano di dare il meglio di sé in un campo così complesso come la sanità.

Una sera con un gruppetto di colleghi siamo andati a cena in una trattoria, che un amico che lavora in Vaticano mi aveva consigliato la sera prima: mentre mi accompagnava in un breve tour by night della città eterna, mi aveva indicato una strada dietro piazza San Pietro, dicendomi “se vuoi mangiare il pesce buono e spendere poco, vai lì ai “Quattro Mori” in via Santa Maria alle Fornaci”.

La nostra sorpresa, una volta entrati in quella tipica trattoria romana, con le tovaglie a quadri e le seggiole da bar anni sessanta, è stata quella di trovarvi un folto gruppo di Bavaresi in costume e tra loro un uomo biondo in clergyman, che le colleghe che erano con noi non hanno fatto fatica a riconoscere “è monsignor Georg Gänswein, il segretario di Ratzinger, ma che bell’uomo!”.

Si trattava infatti di un gruppo vocale ed orchestrale proveniente da una piccola città della Baviera, che quel giorno si era esibito davanti al Papa emerito. Monsignor Georg li aveva poi portati a cena in trattoria. Dopo la cena, prima di lasciare il locale, i coristi hanno intonato due jodel, il primo cantato da voci femminili ed il secondo da voci maschili, per ringraziare oste e camerieri di una cena memorabile.

Noi ci siamo avvicinati per ascoltarli e soprattutto per cogliere l’occasione di salutare monsignor Gänswein e di stringergli la mano, trovandoci di fronte ad un uomo cordiale oltre che bello.

Abbiamo poi continuato la nostra cena con una sorta di imprimatur Vaticano.

Alla fine tutti i colleghi mi hanno ringraziato. Cosa vuol dire avere gli amici giusti al momento giusto!

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