A proposito delle mie richieste al Presidente del Consorzio del fiume Olona, va detto che questi mi ha tempestivamente scritto comunicandomi la sua disponibilità a guidare l’azione dei comuni nel progetto di condivisione delle problematiche d’Olona secondo le linee guida varate a suo tempo dalla VI Commissione ed approvate subito dopo dal Consiglio Regionale.
Perchè ciò possa avvenire è tuttavia necessario che la Regione Lombardia (o in alternativa ciascun comune rivierasco) sottoscriva con il Consorzio del fiume Olona una convenzione ad hoc così come già da tempo avviene per altre fattispecie.
Data la delicatezza e l’impatto socio-territoriale del progetto è altresì necessario che lo schema di convenzione riporti chiaramente responsabilità, tempi e modi dell’intervento consortile.
Il passaggio indicato è d’obbligo in quanto il Consorzio del Fiume Olona non è un Consorzio di Bonifica ma è un Consorzio Privato di Irrigazione con fini di pubblica utilità (Atto di Transazione tra il Regio Governo e il CFO de 28 febbraio 1923). La recente presa di posizione del Sindaco del Comune di Marnate che lamentava gli incresciosi odori provenienti dal fiume Olona, lascia dei dubbi sulla efficacia dei provvedimenti assunti dalla Regione Lombardia.
Le Sentinelle,con cui la Regione Lombardia voleva innescare, coinvolgendo la popolazione dei comuni rivieraschi degli effetti bottom-up sono frattanto attive e bene coordinate?
Non è, forse, giunto il tempo perché possa essere verificata la bontà dei provvedimenti sino ad ora intrapresi?
La Comunità Europea non credo proprio che aspetti a comminarci una nuova sanzione.
Arturo Bortoluzzi
You must be logged in to post a comment Login