Ecco alcune cose che non si dovrebbero dire ai malati.
“ Dio manda ad ognuno la sua croce”
Dio Padre al Figlio suo inviato sulla terra non ha chiesto di andare in croce! Gli ha chiesto solo di essere fedele alla sua missione, di annunciare il Regno di Dio, e di amare sino alla fine: questa è la volontà del Padre. La croce gliel’hanno data gli uomini, che volendo liberarsi di lui, lo hanno condannato a morte. Anche a noi Dio non manda la croce, ma chiede di essere sempre fedeli discepoli di Gesù per amore, anche nelle prove e nella sofferenza, se necessario fino al dono della vita.
“Offri a Dio la tua sofferenza”
Dio ha forse bisogno della nostra sofferenza ? Gesù è venuto per salvare, per liberare dal male. Nell’orto degli ulivi prima della sua passione così prega: “Padre, se possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!” (Mt.26,39), insegnando che la sofferenza non è un valore, è nemica dell’uomo e quindi non va cercata, anzi va combattuta. Gesù invece accetta e ama la volontà del Padre, anche se questo gli procurerà sofferenza e morte.
“Prega e vedrai che Dio ti darà la guarigione”
La guarigione donata da Gesù risorto è quella del cuore: “Ricevete lo Spirito santo: a chi perdonerete i peccati saranno perdonati” (Gv.20,23). E’ pensabile che un Padre dia la guarigione a un figlio e la neghi a un altro ? Il male e la sofferenza o presto o tardi entrano nella vita di ogni persona e restano per l’uomo un enigma inspiegabile. Nella sua passione Gesù insegna che la sofferenza vissuta per amore diventa il mistero nel quale Dio si rivela e parla. La croce è la vera rivelazione di Dio, sulla croce conosciamo che “Dio è amore” (1Gv 4,8).
“ Abbi pazienza, guadagnerai il Paradiso”
È l’amore misericordioso e gratuito di Dio che ci salva. “Per grazia infatti siete stati salvati mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio, né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene” (Ef 2,8-9). Nessuna nostra opera quindi è in grado di guadagnare o meritare la vita eterna, che è puro dono gratuito del Padre, che ama i suoi figli.
Il tempo della malattia, con l’esperienza amara della sofferenza, sconvolge la nostra vita, crea paure e insicurezze profonde. Se il riferimento al Vangelo non è autentico, si cade nel rischio di avallare teorie perverse su Dio, che nascono da “pensieri umani” e non parlano del Dio di Gesù Cristo.
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