Interessante incontro quello organizzato dal CAI di Vedano Olona con Gianni Rigoni Stern figlio di Mario, noto scrittore, che ha illustrato la “Transumanza della pace” ovvero un progetto con la Bosnia con l’intento di uno sviluppo civile e per la valorizzazione della cultura della montagna.
Esperto nella gestione degli alpeggi e dei boschi che ha sviluppato sull’altipiano di Asiago dove vive, nel 2009, una volta andato in pensione, si è recato in Bosnia, nella zona di Srebrenica sull’altipiano di Suceska, morfologicamente simile a quello di Asiago, per avviare questo progetto in una zona devastata dalla guerra. La guerra con la Serbia degli anni 1992-1995 aveva lasciato una grande desolazione, non solo con le abitazioni completamente bruciate, ma anche con un terreno potenzialmente fertile divenuto “bruciato”.
Ecco allora il viaggio e l’avvio del progetto con gli abitanti del posto, che intanto erano tornati e avevano ricostruito la casa, interessati a occuparsi di agricoltura e del pascolo onde poi trarre il sostentamento per vivere e ricostituire, rivitalizzare prati e pascoli devastati e abbandonati dalla guerra. Oltre a trasportare e consegnare a questi allevatori i capi bovini (mucche, manze, vitelli) Rigoni Stern si è impegnato a organizzare corsi sulle tecniche agricole, sull’allevamento degli animali, sulla produzione di latte e formaggio, sulla costruzione di stalle adeguate per la salute degli animali e la rendita dell’allevamento.
Un video dettagliato ha raccontato ciò raccogliendo le testimonianze dei diretti interessati in terra di Bosnia ed evidenziando le criticità che ancora esistono per le quali Gianni si impegna a trovare e proporre le soluzioni monitorando la situazione.
Un dato statistico dice che al 30 marzo di quest’anno sono stati consegnati centotrentasette animali a ottantasei allevatori interessati. Gli obiettivi per il futuro al quale Gianni Rignoni Stern lavorerà sono quelli di aumentare il numero degli allevatori, di migliorare le tecniche di allevamento, di procedere a un riordino fondiario della terra perché con i saccheggi dovuti alla guerra e l’uccisione di tantissimi uomini proprietari ha generato una grande confusione e l’avvio di un caseificio cooperativo.
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