Ferrari. Quanto a meccanica non ne va bene una. Voto 0. Impianto elettrico, carrozzeria, gomme. Si replica: sempre 0. È tutto da cambiare. E, infatti, qualcosa si cambia: gli uomini.
Non è il caso di Montezemolo che le sue belle soddisfazioni – discutibilmente meritate – se l’è prese quando le cose andavano bene. Se l’è viste attribuire fin troppo gratuitamente, per esempio, quando qualche cronista televisivo gli assegnava, con un ritornello più compiacente che logico, il merito di ogni successo.
L’abbiamo già scritto. Montezemolo era la perfezione della carrozzeria, del motore, delle gomme, insomma di tutto quello che aveva contribuito al formidabile rendimento della macchina. Sul quale avevano, forse, anche inciso un… un pochino i meccanici ed il pilota. Ma il divo Luca soprattutto e tutti. Dunque se ora viene accantonato i sui tempi d’oro li ha stravissuti prendendosi anche meriti – appunto – in eccesso.
Ma che si decida di cambiare anche il pilota, quell’Alonso che lo stesso Schumacher aveva dipinto – anche ai tempi dei successi di Vettel – come il miglior pilota di Formula 1; quell’Alonso parlando e scrivendo del quale un giornalista specializzato della rosea (anche questo è già stato scritto) aveva apertamente dichiarato che senza Alonso la Ferrari degli ultimi anni avrebbe avuto risultati letteralmente disastrosi: quell’Alonso cui, ora, si dà il benservito senza almeno un pizzico di riconoscenza.
Al suo posto arriva Vettel, bravissimo pilota di un’ottima Red Bull che ha, però, da ultimo dovuto inchinarsi al compagno di squadra Ricciardo. Vettel eccellente con una macchina eccellente. Come del resto capitò anche a Schumacher stratosferico e Ferrari stratosferica. E come è sostanzialmente regola in Formula 1 dove la virtù delle vetture superano quelle dei piloti.
Senza nulla togliere ai piloti la regola del dominio nell’automobilismo attuale è questa. A grandi vetture grandi piloti. Anche al riguardo, però, se proprio vogliamo trovare una almeno parziale eccezione l’unico nome che viene alla mente è quello di Alonso (ancora lui) conquistatore di podi e di piazzamenti sicuramente insperati rapportati al valore della macchina.
E per continuare, quante volte si è sentito, dai responsabili della Ferrari, parlare di necessità di “rivedere qualcosa” al termine di una gara mediocre e quante volte, dopo la prova successiva, abbiamo sentito Alonso precisare: “la macchina è esattamente come prima”.
Insomma va a pagare chi avrebbe dovuto riscuotere in elogi. Quanto meno strano il comportamento. Non è certo il primo nella vita come nello sport. Ma qui si ha proprio la sensazione della mancanza della benché minima logica.
Al pure bravo Vettel ora il compito di rimpiazzare lo spagnolo. Ma anche il consiglio di accendere qualche cero propiziatorio circa gli interventi sulla vettura. Anche perché gli errori si possono compiere ma ad un certo punto eliminarli o, quanto meno, ridurli potrebbero essere necessario.
Come – in sostanza – qualcuno ha già detto.
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