L’approvazione di un PGT senza grosse prospettive ma di “pura sopravvivenza”, e migliorato solo in parte grazie all’impegno del PD, sarà, probabilmente, l’ultimo atto politico-amministrativo degno di nota che chiude un’epoca storica.
Infatti, dopo quasi venticinque anni di amministrazioni locali di centrodestra, che, tra le altre cose, hanno sperperato 6,5 milioni di euro per un progetto, quello del trambus, che non è mai entrato in funzione, e altri 6,5 milioni per una funicolare monca e in perdita di 200.000 euro ogni anno, l’egemonia di Lega Nord e Forza Italia ha iniziato, per fortuna, da tempo, a sfaldarsi.
Viviamo, ormai, in un clima da basso impero!
Mentre i partiti che sostengono il sindaco Fontana, chiusi a Palazzo Estense, sempre più lontani dai problemi concreti delle famiglie e delle imprese, impegnati tutt’al più a presentare mozioni per conferire la cittadinanza onoraria a Silvio Berlusconi, continuano a litigare per questioni che riguardano, fondamentalmente, rendite politiche, Varese è diventata la prima città, in Italia, per imposizione fiscale pro-capite ed è precipitata al sessantaquattresimo posto per qualità della vita.
Non è un caso che i cittadini di Varese, costretti a vivere, quotidianamente, sulla propria pelle il divario che separa l’aria fritta degli annunci della Giunta dalle realizzazioni che si possono toccare con mano, comincino sempre più spesso a dimostrare la propria insoddisfazione, anche pubblicamente, firmando petizioni contro il degrado dei rioni e delle castellanze ed opponendosi alla realizzazione di opere ritenute, giustamente, inutili e costose, come quella del parcheggio alla Prima Cappella.
Il PD che, nei giorni scorsi, ha lanciato, ufficialmente, una “road map” con quattro punti “per fare ripartire Varese”, la quale, nell’arco dell’ultimo decennio, ha perso circa 10.000 abitanti, pensa che, per voltare pagina, occorra, innanzi tutto, ribaltare la logica amministrativa che è stata alla base delle varie Amministrazioni di centrodestra, ovvero che le decisioni, prese in gran segreto da poche persone, debbano, poi, essere imposte a tutta la città, originando, spesso, dato che non è stato fatto alcuno sforzo per condividerle, una crisi di rigetto. Noi ci impegniamo, fin da ora, ad ascoltare i cittadini, decidere insieme a loro, realizzare quanto è stato deciso in maniera trasparente e in tempi ragionevoli. Per questo, abbiamo già presentato una proposta per rendere più accessibili gli istituti di democrazia diretta previsti dallo Statuto comunale, quali il referendum cittadino e la petizione popolare, esattamente come avviene in Svizzera.
Vogliamo raccogliere il grido di dolore di tutti coloro che hanno a cuore la nostra città e farcene carico.
E’ sotto gli occhi di tutti, infatti, la lenta agonia del nostro lago (malgrado, un paio di anni fa, dopo avere speso tanti soldi, ci avessero detto che era tornato balneabile!), il pericoloso tentativo di aggredire i nostri parchi con l’asfalto dei parcheggi, la chiusura di negozi e piccole attività artigianali, lo stato di abbandono in cui versano alcune vie del centro cittadino, l’inadeguatezza e l’obsolescenza degli impianti sportivi e degli spazi per i giovani, la scarsa manutenzione di strade e scuole.
Questi sono, naturalmente, solo una parte dei problemi che, secondo noi, occorrerebbe affrontare, da subito, per restituire un po’ di dignità a Varese.
Crediamo che sia arrivato il momento di rimboccarci le maniche tutti insieme per fare ripartire la città, cominciando dall’analisi dei problemi che, purtroppo, sono rimasti irrisolti negli ultimi venticinque anni e dalla proposta delle possibili soluzioni, pratiche e di buon senso, che abbiano la prospettiva di rendere Varese una città europea, moderna ed efficiente.
Per questo abbiamo incominciato un percorso impegnativo, “Facciamo ripartire Varese”, partendo, nei mesi scorsi, da una approfondita analisi condotta sul bilancio comunale, per elaborare quattro grandi proposte che sottoporremo alla Città:
“Varese da rilanciare”, un grande progetto sul commercio, le attività produttive ed il lavoro;
“Varese da vivere”, un grande progetto culturale e per i giovani;
“Varese più bella”, un grande progetto per migliorare la qualità della vita, che comprenda i temi dell’ ambiente, della mobilità e dell’urbanistica, della “Città estesa” o “Grande Varese”;
“Varese più solidale”, un grande progetto sociale che comprenda i temi delle nuove povertà e dell’integrazione”.
Queste proposte saranno, prima, discusse ed ampliate nell’assemblea cittadina del PD che avrà luogo il prossimo otto di ottobre e coinvolgeranno, poi, tantissimi varesini, simpatizzanti, iscritti e non iscritti al PD i quali, ciascuno con le proprie energie e competenze, potranno portare il loro contributo a costruire quelle che saranno le fondamenta del nostro programma per le prossime elezioni comunali, tra meno di venti mesi.
Tutti i cittadini interessati, infine, avranno la possibilità di intervenire e partecipare alla costruzione della Varese del futuro attraverso conferenze, incontri e dibattiti pubblici che organizzeremo a partire dal prossimo mese di gennaio.
Invitiamo, quindi, tutti, fin da ora, a sentirsi coinvolti e a mettersi in gioco.
Varese è già una città con delle grandi opportunità ma, solo insieme, possiamo renderla, davvero, meravigliosa.
Fabrizio Mirabelli, Capogruppo PD Varese
You must be logged in to post a comment Login