Federica ha ritenuto opportuno esprimere un giudizio circa il comportamento di Carolina per essere stata quest’ultima – a quanto pare – a conoscenza dei metodi riprovevoli, e considerati illeciti dalla legge sportiva – del fidanzato senza farne denuncia e senza rompere, immediatamente, con lo stesso.
Ha aggiunto, sempre Federica, che se tale comportamento fosse stato messo in atto dal suo Filippo non avrebbe prolungato di un solo minuto il rapporto piantandolo in asso.
Che poi sia tanto facile da dimostrare che sia semplice togliersi un simile peso di dosso o dalla coscienza rompendo un rapporto affettivo è quanto meno discutibile e vorremmo sapere se sua maestà Federica – pur fatta forte dall’ esperienza – potrebbe dimostrare il contrario.
Del resto depongono per una certa – se vogliamo comprensibile – reticenza verso la soluzione drastica i casi di rapporti di famigliari di atleti più o meno dopati che si sono ben guardati dal denunciarli.
Né per giustificare il silenzio potrebbe valere il fatto che i famigliari non sarebbero stati, loro, pure degli atleti.
Viene – dunque – logico pensare che su certe situazioni, delicate ed estremamente personali, forse non guasterebbe tacere.
Comunque se deve considerarsi pacifico, che un famigliare – tanto più se anch’egli atleta – debba giudicare riprovevoli certi comportamenti intervenendo – se del caso – sull’interessato per convincerlo ad abbandonarli – non è altrettanto semplice arrivare alla rottura di un rapporto d’affetto (meglio: d’amore) ove non si sia riusciti nell’intento.
Quali siano i fatti, nel giudizio non può non trovare posto la netta separazione tra sentimenti e logica con ampie e maggiori difficoltà relative alla soppressione forzata dei primi.
Carolina, dunque, ha sicuramente sbagliato. Ma portandosi dietro tutte le difficoltà di un rapporto d’amore.
Anche Federica, riflettendo maggiormente, si sarebbe, certamente, astenuta dal dare giudizi che – a parte quel che s’è detto – non hanno tenuto, minimante, conto di quel che abbia potuto essere il travaglio interiore della reginetta del ghiaccio.
Forse la vera vittima della situazione.
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