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Attualità

MALPENSA, POCHE LUCI, MOLTE OMBRE

GIANFRANCO FABI - 26/09/2014

treno

Il treno Bellinzona-Malpensa

I fatti delle ultime settimane non hanno portato grandi novità positive per il futuro, e soprattutto per lo sviluppo, dell’aeroporto della Malpensa. Dal profilo del traffico aereo è stato siglato l’accordo tra Alitalia e Etihad, la compagnia degli Emirati arabi uniti, accordo che avrà come ricaduta la promessa di un aumento, tutto da verificare, dei voli intercontinentali dall’aeroporto varesino e insieme l’apertura all’aeroporto di Linate di nuove rotte verso molte città europee. Dal profilo dei collegamenti terrestri è stata posta la prima pietra del prolungamento del collegamento ferroviario tra il Terminal 1 e il Terminal 2, collegamento ora svolto da un pullman navetta.

Un’altra notizia riguarda lo stato dei lavori del collegamento tra Varese e Mendrisio, (che faciliterebbe anche il collegamento tra Malpensa e la Svizzera), lavori che procedono molto lentamente, sono ora al 45%, anche perché non si è ancora definita, dopo due anni, la sorte del materiale di scavo della galleria di Gaggiolo. Intanto sul fronte svizzero il tratto tra il confine e Mendrisio è già stato completato con i primi treni, che si fermeranno a Stabio, che inizieranno a circolare entro la fine dell’anno. E una terza notizia riguarda un nuovo accordo per portare in futuro l’alta velocità a Malpensa.

Come si vede il panorama della situazione ha qualche luce, ma non è certo confortante. Con alcuni evidenti paradossi e contraddizioni. La più evidente è quella dell’ulteriore potenziamento di Linate a tutto vantaggio delle compagnie aeree collegate in qualche modo al nuovo azionista di riferimento di Alitalia. E il bello è che si giustificano queste nuove rotte con la necessità di aumentare l’offerta in occasione dell’Expo 2015 che si aprirà, lo ricordiamo, il prossimo primo maggio. Ma basta osservare una carta geografica per vedere come l’aeroporto più vicino, più comodo, maggiormente collegato (nonostante tutto) all’Expo non è Linate, ma proprio Malpensa. E allora l’Expo appare come la foglia di fico dietro cui si nascondono scelte che non vanno a favore del territorio e tanto meno della provincia di Varese.

Anche i pochi chilometri di ferrovia tra i due terminal aggiungono in fondo molto poco alla soluzione del vero problema di Malpensa, cioè la connettività diretta con tutta l’area dell’Italia settentrionale e dintorni. Abbiamo già avuto altre volte modo di sottolineare che quella linea ferroviaria che unisce l’aeroporto a Milano percorrendo una esse è l’esempio di una programmazione miope e incapace di guardare alle vere necessità del territorio. Un grande aeroporto dovrebbe essere inserito in una doppia rete: da una parte quella dei trasporti urbani della città di riferimento, dall’altra quella dei collegamenti, se possibile ad alta velocità, con le città che stanno in un raggio di 200/300 chilometri.

In pratica si dovrebbe poter andare da Piazza del Duomo a Malpensa con lo stesso treno così come da Brescia, da Venezia o da Genova. Così come dall’aeroporto di Londra si va direttamente a Piccadilly Circus o da quello di Zurigo al resto della Svizzera. Invece il trenino di Malpensa collegherà pure il terminal due e con qualche corsa arriva anche alla Stazione centrale di Milano, ma resta al di fuori delle altre reti di collegamento.

Ma come? Qualcuno potrebbe aggiungere. Se arriveranno a Malpensa anche i treni ad alta velocità? Un accordo in questo senso è stato in effetti siglato nelle scorse settimane tra il ministero delle Infrastrutture e il gruppo Ferrovie dello Stato. Un accordo che prevedere investimenti per un miliardo a Malpensa. Arriveranno i treni, ma ci vorrà ancora molto tempo prima di avere una nuova linea ad alta velocità. Nell’accordo si afferma che il ministero dei Trasporti «analizzerà, entro il 28 febbraio 2015, i piani elaborati da Fs e definirà gli indirizzi per l’avvio delle progettazioni, individuando anche le risorse finanziarie disponibili. Verrà infine condiviso un cronoprogramma relativo a tutte le fasi di progettazione, sviluppo e realizzazione». L’accordo, sottolinea la nota ufficiale, «nasce dall’esigenza di favorire collegamenti rapidi ed efficienti tra l’aeroporto e le principali città, come avviene negli altri Paesi dell’Unione europea, e lo sviluppo del turismo internazionale in tutta la penisola, grazie all’intermodalità treno-aereo”.

Come dire: questi collegamenti “rapidi ed efficienti” ora non ci sono e non ci saranno ancora per molto tempo.

 

 

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