Nella luce e nel piacevole caldo di un mattino che in parte sembrano risarcire i danni di un’estate di continui acquazzoni, a tre vecchi lupi del giornalismo nostrano succede di imbattersi in due care colleghe, simbolo delle loro generazioni.
Gli incontri avvengono a distanza di un paio d’ore l’uno dall’altro, nello stesso punto, dove c’è l’ampio e strategico parcheggio che permette di sbarcare nel cuore della città.
Intenti a sgranchire le gambe ancora cigolanti per i mostruosi picchi di umidità che li hanno afflitti per un paio i mesi, i tre “senatori” imbattendosi in Anna Maria Gandini dimenticano subito acciacchi e connesse lamentele per abbandonarsi a una collettiva e gioiosa esplosione di gioia e affetto.
Anna Maria non li ha accompagnati nel declino fisico: è bella, riservata ed elegante, vera lady dei giornalisti varesini. Figlia di Mario, storico cronista e anche direttore del quotidiano locale, Anna Maria ha voluto ripeterne l’esperienza di lavoro: il suo percorso è stato però meno facile perché in passato alle donne le porte della nostra professione raramente si aprivano e non si ricordano energiche lotte della categoria contro l’assurda discriminazione.
Anna Maria non si è arresa, è stata infatti eccellente corrispondente del Corriere della Sera e della Rai: una voce amica che i varesini per decenni hanno ascoltato ogni giorno. E il suo racconto di Varese Anna lo ha poi “riversato” in libri che hanno avuto successo.
Il caloroso saluto dei tre anziani alla collega è stato sicuramente un omaggio anche alla sua classe, al suo impegno, alla sua serenità che sono stati un notevole contributo al profilo del giornalismo varesino. Davvero noi scribi bosini abbiamo una bella storia.
In circa due ore il terzetto dei “senatori” aveva terminato un vertice che, visto da fuori, poteva essere accostato a un progetto di lavoro e invece aveva in programma, oltre a un consistente chiacchiericcio di fine estate anche un calendario di conventions gastronomiche alla faccia dei rispettivi apparati digestivi. Sulla via del ritorno all’auto, all’ingresso del parcheggio, nello stesso punto in cui era stata festeggiata Anna Maria Gandini, ecco l’impatto del nostro trio primavera con Stefania Radman, un ciclone di gioventù, di simpatia, di avvenenza che ha visto ribaltata la situazione precedente: i tre colleghi hanno ricevuto dalla travolgente Stefi un abbraccio e un bacione sulla guancia che li hanno immediatamente incasellati nella categoria dei nonnini felici.
Anche Stefania ha dovuto sgobbare prima di affermarsi a Varesenews, ma certamente il suo percorso professionale è stato meno tormentato di quello di Anna Maria. I tempi erano mutati, il giornalismo al femminile nei suoi vari settori ha visto affermarsi molte colleghe esemplari per cultura e professionalità. Stefania a Varese lavora in una redazione ricca di colleghe altrettanto di qualità, situazione che si può tranquillamente riscontrare anche nelle redazioni delle tv, dei quotidiani, direi di tutte le testate del nostro territorio
Ho raccontato l’episodio degli incontri… generazionali per richiamare l’attenzione sullo status del nostro giornalismo per quanto riguarda il livello professionale dei suoi protagonisti, ma mi premeva anche ricordare che il ruolo e l’azione dei giornalisti può trovare a volte dei limiti nell’organizzazione aziendale, nei gradini di una piramide che ha al suo vertice non il direttore responsabile, ma i proprietari della testata. Questo può spiegare scelte che i lettori a volte non condividono o ritengono sorprendenti.
Il panorama editoriale varesino è ricco di tendenze e di voci e il pluralismo di per sé è garanzia di democrazia, ma può accadere che una notizia importante non venga data per imperizia dei cronisti o perché la concorrenza è stata più fortunata.
La tentazione di non “riprendere” la notizia, di ignorarla, è fortissima, ma proprio il fatto che si perseveri nel silenzio fa pensare che ci siano di mezzo poteri forti e che noi si sia giornalisti dimezzati.
Nel pianeta dell’informazione ha fatto irruzione il web dove alla libertà di espressione sono stati concessi limiti indecenti. Questo è il parere di un vecchio cronista. Sentiremo che cosa diranno gli esperti del web di casa nostra.
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