Assediato dal temporale, l’arrivo del “Generale Agosto” mi sembrerebbe, mentre scrivo, con un golfino sulle spalle, una promessa, non una minaccia.
Ma, come il “Generale Inverno” sconfisse nientemeno che Napoleone e Hitler, assai frequentemente, nel più recente passato, il più benigno Generale Agosto è venuto in soccorso dei governi traballanti, specialmente della prima Repubblica, per indurre Parlamenti recalcitranti ad approvare provvedimenti contrastati o per costringerli a “monocolori balneari”, che naturalmente erano destinati a vivacchiare per pochi mesi. Sta succedendo qualcosa di simile al Senato della Repubblica? L’evidente ritardo della canicola portata usualmente dal Generale Agosto non sta aiutando Renzi nella lotta per la riforma del Senato: rende anche poco credibile chiamare “colpo di sole” l’accanimento dell’opposizione che pretende l’elezione diretta da parte dei cittadini. Scelta opinabile, ma sicuramente non delirante.
In Italia, è qualcosa di più di una tradizione pretendere di decidere tutto, prima di Ferragosto, per poi godersi tranquillamente un mesetto di riposo. In realtà la decisione è spesso una finzione, un titolo cui non segue un contenuto. Mi sovviene un esempio chiarissimo: il fatidico 25 luglio 1943: che a defenestrare Mussolini, non siano stati il Re, Grandi, Ciano e gli altri gerarchi del Gran Consiglio, ma l’approssimarsi di agosto, è un dubbio non troppo ipotetico. Tanto più che l’evento epocale fu seguito dal più conformista degli annunci: “la guerra continua”. Invece col primo vento di settembre arrivò l’armistizio, nell’impreparazione generale (chi poteva pensare di fare qualcosa, seriamente, in agosto, a Roma e dintorni) e ci ritrovammo con il Paese diviso, l’esercito abbandonato a se stesso (ricordate Cefalonia), Re e governo in fuga. Ma in agosto… continuavano tranquillamente la guerra e le ferie.
Non so se finirà così anche quest’anno, una bella forzatura per ottenere un risultato eclatante a parole, che possa essere percepito anche sotto l’ombrellone dalla casalinga di Voghera, dal dentista di Bisceglie e dall’elettrauto di Gavirate. Ma la sostanza arriverà ben più tardi, in questo caso ci vorrà almeno un anno di trafila parlamentare per una modifica costituzionale. Ne valeva la pena? Ma il Generale Agosto avrà ottenuto la sua vittoria.
Ma quale vittoria? Il giorno dopo, tutto come prima, ombrellone, sdraio e voilà, spiaggia o, se la crisi ci ha stangato, casetta della zia, chi ci pensa più, ci vediamo a settembre. Possibile che nemmeno la crisi ci faccia cambiare abitudini e ci dia la possibilità di vivere più normalmente anche un agosto cittadino? Di rintracciare, all’occorrenza, un elettrauto o un dentista? Qualche anno fa pure il Ministro del Lavoro non riuscì a trovare un dentista in tutta Roma e dovette rivolgersi alla clinica universitaria, l’unica struttura odontoiatrica pubblica, offrendosi come cavia.
Da qualche anno trascorro in città buona parte del mese di agosto, per poi dedicare l’ultima settimana al Meeting di Rimini e mi sono rassegnato a destreggiarmi tra negozi chiusi e artigiani assenti; tuttavia c’è da combattere ancora una guerra: quella per il buon uso della vacanza. In fondo non m’importa granché, se in Italia, a differenza di gran parte dell’Europa, c’è questo costume della saracinesca abbassata e, cosa che mi disturba un po’ di più, che anche nel mese precedente la testa della gente sia già altrove. Quello che voglio evitare, soprattutto per me stesso, è che il tempo della vacanza diventi il tempo dell’assenza, anche da sé stessi, il tempo di un vuoto di responsabilità. Ogni anno faccio il proposito di utilizzare al meglio il tempo della vacanza come tempo libero, quel tempo di cui ho una padronanza più piena. Non sempre ci riesco, comunque mai in modo tale da esserne veramente soddisfatto. C’è sempre qualche inconveniente: lavoretti da finire, conti da sistemare, amici da visitare… ma anche loro sono in vacanza, libri da leggere, che però non riesco a terminare, figli da accompagnare o da accogliere di ritorno dalle loro vacanze… Eppure, da quando il Generale Agosto non mi costringe (inutilmente!) a non-vacanze romane, trovo che l’Amico Agosto mi abbia dato molto, per quello che di diverso dal solito ho potuto fare e anche per quello che non ho fatto, perché il rimpianto, per quello che desideravo e che non ho potuto avere dal tempo libero della vacanza, diventa la molla che mi spinge, anche per il resto dell’anno, a non rassegnarmi agli impegni e agli obblighi e a inseguire invece i desideri più personali e più profondi, quelli che stenterebbero, altrimenti, a venire al fuoco della coscienza e della volontà.
È l’augurio che faccio anche a voi, cari amici di RMFonline, di non stare del tutto tranquilli anche in vacanza, di sollecitare con cose nuove le vostre migliori passioni, benché proprio in agosto anche RMFonline vada in vacanza e quindi ci si debba lasciare (vedi gli inconvenienti insuperati del costume italiano…), ma sono sicuro che al ritorno anche voi sarete qui più pimpanti che mai.
Per il resto dell’Italia, a cominciare dai massimi responsabili, possiamo solo sperarlo.
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