Estate, tempo di gelati. La fantasia dei pasticceri non ha confini, ed ecco il gusto alla tapioca, al lime dei Caraibi, al sedano, al gelsomino… ma è solo sulla sponda magra del lago Maggiore, a Reno di Leggiuno, che si può gustare il gelato “P.G.”, ricetta esclusiva di una piccola gelateria.
Le cose sono andate così: un oratorio feriale con trecento e passa iscritti, tre pasti garantiti alla settimana, magliette per tutti e materiale di ogni tipo, costano sempre troppo per le sole forze di una parrocchia, fosse anche una comunità pastorale. E poi ci sono le assicurazioni, le gite, i laboratori – dalla magia all’erboristeria, dalla danza alla pesca, tanto per essere originali –. Insomma, occorre rimboccarsi le maniche e andare a caccia di sponsor: che grazie a Dio ancora si trovano, almeno nei paesi piccoli come i nostri. Tra i tanti, anche una gelateria aderisce all’invito. Ma la richiesta dell’oratorio non si ferma ai quattrini: “Perché non provate a inventare un gusto dedicato al Beato Pier Giorgio Frassati?” butta lì il don.
In effetti, Frassati è un gran bel santo. Foto e testimonianze ce lo mostrano aitante giovanotto, abbronzato, sportivo, ricco, sempre allegro. Nasce nel 1901 e muore di poliomielite fulminante, in pochi giorni, a 24 anni appena, dopo una vita tanto breve quanto ricca di fede, preghiera, amicizia, passione per la montagna, carità nascosta – la famiglia, proprietaria del quotidiano La Stampa di Torino, non ne condivideva infatti le scelte -; una vita esemplare, tanto da meritarsi dalla Chiesa, molti anni dopo, il titolo di beato.
Nessuno meglio di lui per dedicargli un oratorio, dove si prega, si gioca, si costruisce amicizia, ci si aiuta fraternamente; dove si ride e si scherza e si canta anche se stonati, proprio come cento anni fa il nostro Pier Giorgio. Questa infatti la proposta fatta dal parroco della comunità pastorale dei Santi Primo e Feliciano, don Walter, subito accolta da grandi e piccoli (anzi, l’idea è piaciuta molto), così che l’oratorio di Leggiuno dal 21 settembre prossimo sarà ufficialmente intitolato al beato Frassati.
Intanto i nostri gelatai si mettono all’opera: leggono un libro sulla vita del Beato, passano e ripassano le fotografie che lo ritraggono, e infine, voilà! “Abbiamo accettato la sfida – raccontano – con gioia e umiltà. Pier Giorgio era un persona simpatica, con tanta voglia di stare con gli amici, gioia e purezza interiore, una persona che voleva bene e si faceva voler bene, in più con una forte passione per la montagna, e capacità di apprezzare l’arte e la pittura”. E qui emergono la professionalità e l’esperienza: “Abbiamo abbinato il gusto a base di nocciola [ piemontese come lui], variegata alla nutella [sono il sorriso e la dolcezza di P.G.] con due strati di pasta sfoglia [quello che sta nel cuore, come la sua fede forte e delicata, che dà consistenza alla vita]; sopra, un’ostia [un richiamo voluto all’Eucarestia?] con la foto del beato e [promessa di Paradiso?] una soffice cornice di panna montata”.
Ecco fatto: mai la santità è stata così appetitosa.
You must be logged in to post a comment Login