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Chiesa

MARIA MADDALENA

ROMITE AMBROSIANE - 25/07/2014

La Maddalena nel dipinto del Morazzone in San Vittore a Varese

Maria Maddalena è donna di ricerca e di passione. Piegata dalla schiavitù a sette demoni, sofferente nel fisico e nello spirito, era relegata in una opprimente solitudine. Nessuno osava guardare il suo corpo così appesantito dal dolore, nessuno osava guardarla negli occhi in cui fiammeggiava il duello tra la vita e la morte. Ma Maria Maddalena non si accontentava di sopravvivere per il pietoso interessamento di chi le lasciava da lontano qualche cosa per arrivare a sera. Cercava e cercava qualcuno che guardasse la sua sofferenza, che provasse a capirla, che ne comprendesse la dignità. Non voleva essere l’avanzo della comunità, lo scarto cui attribuire ogni malasorte. Desiderava essere riconosciuta e poter vivere la passione dei suoi sentimenti nell’appartenenza a qualcuno. Per questo cercava sempre, anche se invano, di incrociare lo sguardo dei suoi benefattori e non mancava mai sulle sue labbra un “grazie”, inizio di un dialogo senza seguito.

Ma tutti quegli insuccessi non potevano spegnere il suo desiderio appassionato né estinguere la sua ricerca. Sapeva che, prima o poi, qualcuno l’avrebbe cercata ed amata e questa certezza sosteneva la sua quotidiana lotta nel corpo e nello spirito contro la schiavitù della sofferenza, della morte e della solitudine.

Fino a quando un uomo passò e vide dietro a quelle catene la libertà della ricerca. Fino a quando Dio passò e riconobbe in quella passione l’amore di Israele giovinetto nel deserto: anche allora aveva coperto la nudità, liberato dalla schiavitù, condotto dietro a sé. Gesù Cristo infatti passò e vide e liberò. Ruppe sette catene, scacciò sette demoni e Maria Maddalena riconobbe chi cercava e chi avrebbe accolto il suo desiderio inappagato di essere riconosciuta ed amata per vivere nella libertà del dono di sé.

Così Maria Maddalena seguì Gesù e con Lui anche i suoi discepoli e le altre donne. E così si ruppe anche la catena della solitudine ed ebbe fratelli e sorelle che con lei camminavano, cercavano e desideravano, aiutandosi l’un l’altro, spezzando l’uno le catene dell’altro.

E venne Pasqua. Doveva essere immolato l’agnello, sacrificato a Dio per la libertà nuovamente accolta, l’alleanza rinnovata, la terra donata. Ed ecco una donna identificata dalla tradizione dei Padri con Maria Maddalena, mentre le scienze bibliche moderne distinguono le due figure. Ma anche se Maria Maddalena non era quella donna, lei, lei sì, capì il suo gesto e la passione e la ricerca da cui scaturivano. Quella donna agnelli non ne aveva, non era pastore. Aveva però qualcosa di più prezioso: il profumo del suo amore conservato gelosamente per quando finalmente avrebbe trovato l’Amato, l’olio per consacrare e rendere per sempre l’amore, una volta appagata la ricerca.

Venne durante un banchetto, festa di comunione, spezzò il vaso e lo versò abbondante e senza riserve su Gesù, il Cristo, l’Unto del Padre e suo. Per tutti fu scandalo quel gesto: volontà di possedere contro la logica del condividere con tutti e con i poveri insegnata dal Maestro. Per tutti fu scandalo tranne che per Lui che odorò quel profumo ormai diffuso in tutta la casa, condiviso con tutti. Era il profumo che annunciava la sua sepoltura, il sacrificio dell’Agnello che tutti avrebbe liberato dalla schiavitù del peccato e della morte. Il brusio che denunciava lo scandalo si tramutò in silenzio o forse in rumore per cancellare quell’annuncio ancor più scandaloso… ma il profumo rimase nelle narici di tutti per aiutare a comprendere l’eccesso dello spreco per amore, dell’amore più forte della morte.

E la morte venne, inaspettata ai più, e morte di croce. E quel giorno fu Maria Maddalena ad essere unta, lavata, ma dal sangue di Cristo. Un giorno di tremendo silenzio: tutto era perduto, il tutto cercato ed amato e con quel tutto anche lei.

Acquistarono nuovi aromi per ungere la morte della speranza e dell’amore e, passato il sabato, andarono. La tomba era vuota e perduto anche il corpo come le parole che avrebbero reso comprensibile quell’annuncio: “Non è qui, è risorto” (Matteo 28, 5). Parole vuote per chi voleva toccare, ascoltare, riposarsi alla sua ombra o anche solo piangere la propria speranza delusa, l’amore perduto, la ricerca tradita: nuovamente passioni e ricerca che incatenano, ora, a un passato che non può tornare.

Nuovamente qualcuno passò e vide la ricerca e l’amore e interpellò: “Donna perché piangi? (Giovanni 20, 15) che passione ti fa così sciogliere in lacrime?” “La passione per il Signore della mia vita, incontrato, posseduto ed ora perduto, per il mio Signore di cui ora qualcuno ha trafugato il corpo, profanato il sepolcro”. Tanta era la forza della sua passione da farle presumere di poter da sola riportare il corpo. E quella forza che sapeva cercare ma non ancora trovare, la fece voltare così che lo vide, lì in piedi, ma non lo riconobbe: voleva possedere e non poteva riconoscere la gratuità della vita rinnovata, cosa strana, forse, per una donna alla quale era stata rinnovata la vita. Strana o normale per noi che riposiamo nello scorrere di relazioni sempre uguali senza attendere una novità dall’Alto o dall’altro?

Ed ecco una nuova domanda sul pianto e sulla ricerca perché, in fondo, Maria Maddalena non sapeva chi stava cercando e perché piangeva. Piangeva infatti perché non riconosceva chi aveva innanzi. Ma lei sì, lei era conosciuta nel profondo e chiamata per nome. Allora si voltò, vide e riconobbe e la sua passione fu nuovamente liberata dalla brama di uno sguardo che rispecchiasse il suo ed i suoi desideri, e la sua ricerca non fu più schiava del bisogno della presenza, del toccare e vedere. Le bastò la voce che annunciava e risuonava nella casa giungendo in ogni dove – come il profumo dell’unguento – “Ho visto il Signore (Gv 20, 17). È salito al Padre suo e Padre nostro, Dio suo e Dio nostro”. Lassù cerchiamolo come Fratello che rinnova la nostra vita, quaggiù amiamoci come figli e fratelli rinnovati dalla sua Vita. Lo vedremo nuovamente tra noi se gli occhi sapranno riconoscere la gratuità del dono che eccede ogni speranza e le orecchie sapranno ascoltare il nostro nome pronunciato con amore”. Questo chiediamo per intercessione di Maria Maddalena, soprattutto per chi attende uno sguardo che comprenda, un abbraccio che accolga, una fratellanza che liberi… magari proprio da noi.

 

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