La riforma sanitaria annunciata dalla Regione Lombardia prevede una rete assistenziale sul territorio che “filtri” i cittadini che hanno problemi di salute: la selezione garantisce cure a tutti secondo le reali necessità e permette di far affluire agli ospedali ad alta specializzazione solamente i pazienti che hanno patologie che richiedono il ricovero.
La prima assistenza sul territorio dunque non si fermerà alle semplici visite che già possono fare i medici di base, ma avrà il supporto di esami clinici e controlli strumentali, sarà cioè nel segno della massima garanzia per l’assistito. Garanzia chela Regionedovrà offrire anche con la qualità assoluta del personale medico e paramedico dei centri di assistenza che non siano diretta emanazione di quelli attuali, come gli odierni ospedali periferici.
È dunque possibile che a Varese sorga qualche poliambulatorio che sia in grado di svolgere i compiti previsti dalla riforma regionale. Se così fosse, mi piacerebbe che Masnago attirasse l’attenzione dei riformatori della sanità perché c’è una struttura adatta ad accogliere un poliambulatorio veramente di prima categoria. Mi riferisco all’ex seminario, oggi faraonica sede di uffici comunali, acquisito tempo fa assieme alla villa borromaica e al vasto parco nel quale è già stato ricavato un vasto parcheggio che si aggiunge a quello dello stadio.
Un poliambulatorio di facile accessibilità e dagli spazi adeguati, ma è chiaro che si deve fare i conti con il Comune, un soggetto particolare che fa magari grandi affari come appunto l’acquisizione dell’ex seminario o il munifico dono di Villa Mylius ricevuto dai Babini Cattaneo e, perché no,la Caserma Garibaldi, salvo poi incartarsi al momento della soluzione dei problemi connessi all’ampliamento del patrimonio edilizio.
Masnago ha teoricamente tutto per richiamare l’ attenzione di coloro che pianificheranno la rete dei centri di prima assistenza. Tra l’altro ci sarebbe pure la possibilità di accogliere un piccolo distaccamento della Croce Rossa, con due o tre autoambulanze, oggi utilissimo quando nelle ore di punta il traffico cittadino è congestionato, ma anche in situazioni di normalità per guadagnare tempo tenuto conto della lontananza della sede della CRI.
A un centro di assistenza pubblica si potrebbero affiancare anche i locali destinati agli ambulatori dei medici di base. L’esempio della praticità di questa struttura unica viene da Induno Olona, dove gli abitanti possono contare di fatto su una esemplare continuità assistenziale.
La reciprocità del servizio ci sarebbe, per di più eccezionale, quando il medico di base prescrive esami o controlli strumentali. Basterebbe aprire la porta accanto.
Mi rendo conto che è roba da libro dei sogni, ma so anche che Masnago ha una bella tradizione in termini di rappresentanza politica. E una scelta di notevole impatto sociale come un centro di assistenza medica sarebbe ossigeno per una Giunta comunale che sicuramente è già nell’elenco dei dieci milioni di italiani poveri.
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