Inutile ripetere ciò che più volte è stato detto e scritto: sottolineare, cioè, quanto il cammino dell’ippica varesina – una volta favorito da ogni bene – si sia addentrato in un ginepraio irto di difficoltà a percorrersi. Solo spine, insomma generalizzate a livello nazionale ma tutte malauguratamente particolari e rimarcate a livello locale.
Sembra, ora, che dalla nebbia più profonda spunti un insperato raggio di sole.
Dopo che s’era detto – negli ambienti ufficiali – che senza l’arrivo del trotto a Varese non si sarebbe neppure più potuto praticare il galoppo e, comunque, che la riunione di giugno non avrebbe avuto luogo cosa praticamente già avvenuta ora viene annunciato che anche senza trotto le Bettole riapriranno i battenti.
Cancellata la riunione di giugno si dovrebbe correre, in notturna, a luglio ed agosto con due giornate settimanali fissate al martedì ed al sabato e con inizio al primo martedì, appunto, di luglio.
Il discorso, ove si parli dell’ippica locale, pare addirittura aver raggiunto i limiti della schizofrenia ma, sia chiaro, solo per quel che concerne le possibilità di una continuazione e non, certo, per la pessima situazione della società relativamente alla quale dubbi in negativo proprio non esistono.
I soldi – per esempio – atti a dar vita ad una possibile, anche se temporanea, ripresa fino a pochi giorni addietro proprio non esistevano: certamente all’asciutto erano le casse sociali anzi con più di qualche esposizione in rosso e altrettanto certa era l’inesistenza di possibilità di finanziamenti esterni.
Nulla di nulla quindi che potesse far ipotizzare che qualcuno si affacciasse al cancello d’ingresso con una certa disponibilità a fornire un supporto economico.
Ciò è avvenuto ora, pur prendendone positivamente atto per il momento non è assolutamente il caso di esaltarsi tanto più alla luce del permanere di tutte le incertezze possibili.
È bastato però, al tribolato ma meravigliosamente volonteroso personale della società per mettere assieme un programma per luglio e agosto.
Le corse di ogni riunione saranno ridotte dalle rituali sette a sei per evitare di diluire ulteriormente la riduzione dell’ammontare dei premi già, peraltro, ridotto per iniziativa di quel ministero che continua a considerare, evidentemente, l’ippica sport di serie inferiore con criterio decisamente inaccettabile.
Questo sia detto senza scaricare la Varesina di un solo grammo del peso delle sue responsabilità.
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