Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Cara Varese

AMICI DELLA CITTÀ

PIERFAUSTO VEDANI - 13/06/2014

Che la pentola cittadina questa volta si sia messa a bollire è un dato di fatto. Per il no al parcheggio-caverna alla Prima Cappella c’è stata una mobilitazione certificata dalle circa cinquemila firme contro le decisioni della Giunta. Tanto nero su bianco in passato lo si era visto solo in sede elettorale con alcuni successi dello schieramento democratico cristiano, in una occasione capace di raccogliere oltre il 40 per cento dei voti. Oggi con l’intero fronte politico traballante e in fase pure di mutazione, c’è da chiedersi se gli “antiparcheggio” possano costituire una risorsa per una città nuova. Impensabile che il movimento oggi sia in grado di dare certezze in ordine al suo futuro e a quello del pianeta politico cittadino. Tentare di capire qualcosa sulla portata della sua presenza e degli effetti che ha avuto e avrà una volta superati i problemi dei quali si è occupato, può essere un esercizio praticabile. Anche se la storia politica di Varese insegna che nella miniera delle idee la vena d’oro è stata trovata da cercatori che non si rifacevano a idealità nelle quali il localismo non avesse un ruolo.

Partita però per vincere lo scudetto, la Lega si è ritrovata quasi in zona retrocessione e le sconfitte lasciano il segno, che può essere grande se accompagnato da scelte infelici, come nel caso della “grana” della Prima Cappella che ha visto sì il governo cittadino compatto, ma ai cronisti ha permesso di raccogliere una quantità di mugugni tra insospettabili, militanti e no, del Carroccio.

Il popolo dei nemici del parcheggio vede al suo interno presenze e partecipazioni che vanno fatte risalire a più bandiere: non siamo di fronte a un unicum omogeneo, ma ad amici della città che su altri problemi della comunità la pensano diversamente. Quando la politica era una presenza più forte di quella attuale, persone per bene che avevano qualche affinità diedero vita a una lista civica di qualità, ma al momento del voto Varese fece scelte tradizionali. Si può partire dallo sdegno per un parcheggio e arrivare a costituire una efficiente entità politica? I mesi a venire daranno risposte attendibili se il problema verrà affrontato innanzitutto dagli interessati e se dal fronte politico verranno avanzate proposte e progetti di rara serietà, in grado cioè di fugare in anticipo dubbi e sensazioni negative in ordine a eventuali alleanze strumentali.

Come cronista di lungo corso all’ospedale di Circolo ho guardato con attenzione a coloro che ai piedi della Via Sacra sono entrati in una “trincea verde” battendosi come leoni nell’interesse della comunità.

La lotta in difesa dell’ospedale, pur essendoci in gioco più vasti e importanti interessi della comunità, ha visto alternarsi brevi e magari forti polemiche a lunghi silenzi. Dall’altalena ancora oggi non si sa come ne uscirà la Varese della salute. Eppure la salute conta di più di un parcheggio. E in questa vicenda non hanno sempre avuto un ruolo propositivo, non sono mai stati confortanti riferimenti, coloro che dall’opposizione avevano il dovere del controllo.

Guardiamo pure agli “antiparcheggio” come a una risorsa, come a una boa che segnala la svolta, ma chi ama la città non deve dimenticare che ci sono altre battaglie che richiedono una mobilitazione popolare.

Dalla “trincea verde” certamente è venuto un segnale nuovo e forte. Va interpretato, oggi non è uno strumento politico, ma un fine nobile e un messaggio alla città: a volte davvero le montagne vanno a svegliare i leader che dormono.

 

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login