Nel libro di Luigi Giussani, Stefano Alberto e Javier Prades, “Generare tracce nella storia del mondo” (edizioni Rizzoli), al capitolo “una concezione nuova dell’intelligenza e dell’affezione”, ci si imbatte, a pagina 77, nella seguente affermazione: “Che cosa vuol dire guardare il volto di una ragazza secondo la carne? Significa che tutto si riduce a un – mi piace, non mi piace, ho simpatia, non ho simpatia, faccio fatica, non faccio fatica -. Pur vivendo nella carne vivo nella fede vuol dire invece: affronto il rapporto con lei nella fede del Figlio di Dio, nell’adesione a Cristo. E allora quella ragazza è, nella misura dell’attrattiva, il segno attraverso cui sono invitato ad aderire nella carne all’essere delle cose, a scendere nella realtà delle cose, fino a dove le cose sono fatte”.
Quanto più grande è l’attrattiva, tanto più persuasivo è l’invito ad andare al fondo della persona che attrae, per scoprire la verità del suo essere.
È la scoperta stupita di cui narra una bellissima canzone del cantautore argentino Victor Heredia, dal titolo “Ojos de cielo”.
“Se guardo il fondo dei tuoi occhi teneri mi si cancella il mondo con tutto il suo inferno. Mi si cancella il mondo e scopro il cielo quando mi tuffo nei tuoi occhi teneri”.
La scoperta di una compagnia che non si vorrebbe più perdere: “Occhi di cielo, occhi di cielo, non abbandonarmi in pieno volo”.
Una compagnia profonda che aiuta, nella coscienza del proprio limite, ad esseri più veri e sinceri:
“Se io mi dimenticassi di ciò che è vero, se io mi allontanassi da ciò che è sincero, i tuoi occhi di cielo me lo ricorderebbero” una compagnia che diventa così “cammino e guida”.
Victor Heredia ha scritto un’altra intensa canzone nella quale l’amata è invocata come la presenza che sostiene nell’arduo cammino della vita, “Razon de vivir”: “Per alleggerire questo pesante fardello dei nostri giorni, questa solitudine che abbiamo tutti, isole perdute, per evitare questa sensazione di perdere tutto, per capire la via da seguire e scegliere il modo…ho bisogno solamente che tu stia qui con i tuoi occhi chiari”.
Una compagnia che non solo sostiene nella difficoltà, ma che introduce in una esperienza che va oltre la sua stessa presenza:
“Per mettere insieme la bellezza e la luce senza perdere la distanza, per stare con te senza perdere l’angelo della nostalgia, per scoprire che la vita passa senza chiederci niente, e per rendersi conto che tutto è bello e non costa niente, per mettere insieme, per stare con te, per scoprire e rendersi conto delle cose, ho bisogno solamente che tu stia qui con i tuoi occhi chiari”.
E allora quella ragazza è, nella misura dell’attrattiva, il segno attraverso cui sono invitato ad aderire all’essere delle cose, fino a dove le cose sono fatte.
PS: se volete vedere ed ascoltare Victor Heredia potete trovare i video di alcune sue canzoni, tra cui Ojos de cielo e Razon de vivir, sul sito della rivista Tracce, inserendo sulla striscia di ricerca Heredia.
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