Lui è juventino lei milanista, lui educatore e insegnante scolastico in pensione lei giornalista e scrittrice, lui amante della bicicletta lei dei cavalli, lui amico dei campioni dello sport e lei alla ricerca dei valori autentici della vita che stanno dietro le imprese sportive, magari piccole ma ricche di umanità: Felice e Rossella Magnani, lui il padre lei la figlia, firmano insieme il libro “Incontri di sport” con trentacinque storie del passato e del presente. Il volume, 500 pagine, edito da Quirici Edizioni, in vendita a 20 euro, è stato presentato a Villa Recalcati con numerosi ospiti di spicco, da Dan Peterson, leggendario coach della pallacanestro a Paolo Casarin, arbitro sui campi di calcio e nella vita. Tra gli atleti ricordati, tre nomi per tutti, quello di Albino Binda fedele ombra del fratello Alfredo, il campionissimo di Cittiglio che vinse cinque Giri d’Italia e tre campionati del mondo su strada, Alex Zanardi, lo sfortunato asso del volante che non ha perso la gioia di vivere e Antonio Bulgheroni, celebre imprenditore con il “vizietto” del golf.
Un libro scritto a quattro mani da padre e figlia? “Non so se sia mai accaduto prima ma perché no? – si schermisce papà Felice –. Può capitare che gli interessi dei genitori contagino i figli, ma Rossella ha sempre brillato di luce propria, scrive di basket e ciclismo su vari giornali anche online e ha concretato questi interessi con passione e competenza che sono le condizioni essenziali per scrivere un libro. C’interessava raccontare i valori dello sport nella vita di tutti i giorni, un mondo che conosco sin da quando, ragazzino, frequentavo l’oratorio e la domenica portavo i ragazzi difficili allo stadio di Piacenza a vedere le partite di serie C. Abbiamo celebrato la pratica agonistica e quella amatoriale che ti rigenera, che ti fa recuperare l’entusiasmo e la gioia di vivere. Sono trentacinque interviste, di cui sedici a personaggi e atleti del territorio varesino, famosi nel loro ambito ma che non hanno raggiunto la notorietà pubblica. Abbiamo cercato di portarli alla luce, un’opera educativa nel senso latino del termine, un arricchimento personale per noi e, per loro, la gioia di raccontarsi in un libro”.
Dal deltaplano alla pallanuoto, dal windsurf al canottaggio, lo sport è sempre palestra di vita. Accanto ai nomi celebri, il libro racconta le arrampicate del disabile che scala vette di quattromila metri senza protesi, le emozioni di chi porta i ciechi a sciare e la ricerca di una nuova dimensione in chi, osannato calciatore, cerca una collocazione come allenatore e si predispone a trasmettere i propri valori ai ragazzi. “Lo sport infonde positività, non costa nulla e produce benessere – dice papà Felice – è un ottimo antidoto contro la solitudine, la nevrosi, l’ansia, la depressione, il cancro, la droga, l’alcool e il fumo. Aiuta ad affrontare meglio la vita, favorisce l’integrazione nelle sue variabili razziali, politiche e culturali, fa crescere la persona sul piano dei rapporti interpersonali, la prepara a sostenere con maggiore forza e coraggio le avversità, rassicura e rafforza il carattere, favorisce la socializzazione, è gioia ed entusiasmo, aiuta a comprendere chi siamo e quali siano le ricchezze che portiamo dentro di noi. Lo sperimento anche oggi nella parte anziana della mia vita, a sessantasei anni, lo sport è l’àncora di salvezza per stare meglio e accettare la vita come arriva”.
Lo sport è anche però – come dimenticarlo? – lo specchio della società con tutte le sue ombre, è il doping, la mafia delle scommesse e le partite truccate, è il tifo violento che impone le sue leggi sugli spalti e agli stessi giocatori. “È vero, i problemi esistono e non li nascondiamo – risponde Rossella Magnani, la trentenne coautrice –: premesso che l’errore può diventare esperienza utile per sé e per gli altri, il libro va oltre le negatività e sottolinea l’esempio positivo che è sempre migliore del suo contrario, sul quale a volta la tv indugia colpevolmente ed è cattiva maestra. Raccontiamo il buono, il cambiamento che fa crescere l’atleta sotto il profilo umano e personale. Ogni storia mi ha trasmesso qualcosa, sia le vittorie che le sconfitte. Nello sport abbiamo incontrato anche la fede e la religiosità, chi è cattolico praticante, chi prega prima della gara, chi esprime un legame spirituale con il non conosciuto. Il velista Soldini non è credente ma quando parla del mare e delle sue emozioni capisci che c’è qualcosa di forte che lo muove”.
Felice Magnani è laureato in pedagogia, la figlia in scienze della comunicazione. Lui ha già scritto un libro di successo sull’argomento (“L’oro in bocca, campioni (e non) che hanno qualcosa da dire”, realizzato a quattro mani con Enrico Valente e segnalato al Premio Bancarella Sport 2010), Rossella ha debuttato di recente con il primo romanzo, intitolato “Ella, la fata dello spose” (Editrice Il Ciliegio di Lurago d’Erba, 300 pagine, 17 euro in tutte le librerie), il primo di una trilogia. Racconta la storia di una ragazza intraprendente che non si ferma davanti alle difficoltà e vuole raggiungere gli obiettivi dell’amore, della famiglia e dell’amicizia. “Lavorare con papà è stata una bella sfida – confessa – come lo sport, la famiglia è un team che richiede spirito di collaborazione. Ho accolto la proposta di entrare nel progetto con gioia e come un’opportunità di crescita personale. Ognuno ha portato qualcosa all’altro, io ho tanto da imparare ma mi è piaciuto dare il mio contributo. Nelle interviste sono andata a caccia delle emozioni degli atleti, dei valori che li spingono, della forza d’animo che li sorregge”.
L’ultima parola spetta al papà: “Credo che in questo tormentato Paese sia necessario ripartire dalla famiglia e dalla scuola che sono fondamentali per fare cultura, non solo sportiva. L’educazione fisica è trascurata rispetto alle materie letterarie, ma è altrettanto efficace nella formazione dei giovani. Il significato di questo libro è che praticare l’attività sportiva fa crescere come persone e cittadini, aumenta la consapevolezza e il senso civico, promuove la responsabilità individuale e collettiva, ti dà coscienza dei diritti e dei doveri”. Il ricavato della vendita del libro sarà devoluto totalmente in beneficienza alla Lice (Lega italiana contro l’epilessia) perché nel libro, tra i personaggi intervistati, ci sono tre epilettologi importanti. Uno in particolare, il professor Oriano Mecarelli, ha in cura Salvatore Antibo, il mezzofondista italiano che apre la serie dei personaggi.
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