Una vetrina dove non si ammirano vestiti, borsette, tacchi 12 e cartellini con i prezzi, ma racconti, disegni, strofe e vignette. Tutto cominciò il 2 febbraio del 2000 quando in via Cavallotti apparve la prima Vetrina da leggere. L’idea era dell’associazione culturale Il Cavedio di Varese, all’epoca in attività da soli tre anni. Oggi, dopo un periodo di pausa e a un passo dalla maggiore età (nel 2014 ne compie 17), l’associazione è tornata a proporre la storica iniziativa.
La prima edizione della nuova Vetrina da leggere è stata infatti esposta lo scorso mese di aprile, sempre in via Cavallotti, civico 9, dove sono tornati ad affacciarsi sulla strada i classici racconti brevi illustrati, ma non solo. Una formula artistica, quella del racconto in 2600 battute massimo, spazi compresi, lanciata proprio dal Cavedio e consolidata negli anni, anche attraverso progetti paralleli come il concorso “Il Corto Letterario e l’Illustrazione” e le “Corto-Line”.
Ad affiancare il racconto della settimana non mancheranno altre rubriche, alcune già presenti in passato, altre nuove: fotografie, tavole a fumetti, recensioni cinematografiche, poesie, ma anche notizie culturali e sportive. Il tutto nella via che, all’apice dello sviluppo della Vetrina da leggere, e magari grazie a essa, fu ribattezzata dai giornali “La Piccola Brera di Varese”. Un momento storico che ricorda bene Fiorenzo Croci, fondatore del Cavedio. “La prima Vetrina – ha spiegato – era fatta con un paio di racconti attaccati con lo scotch sul vetro. Voleva essere un esperimento e in realtà non mi aspettavo molto di più. Invece le persone hanno iniziato a fermarsi, a leggere, e così i racconti si sono moltiplicati, si sono aggiunte altre rubriche, la Vetrina si è consolidata anche esteticamente. Ed è diventata lo sfondo e il punto di partenza di un quinquennio, fra il 2000 e il 2005, che è stato il più ricco e prolifico dal punto di vista culturale per Il Cavedio”.
E ancora: “La via Cavallotti, dove l’associazione aveva la sua sede operativa, era un vero e proprio crocevia di artisti di tutti i tipi, e praticamente ogni attività aveva un aggancio naturale con la Vetrina da Leggere. In questo modo sono cresciuti scrittori, musicisti, artisti, ma anche figure che si sono in seguito dedicate agli aspetti più tecnici dell’organizzazione e della promozione culturale”.
La nuova Vetrina da Leggere, sempre registrata come periodico enoculturale diretto proprio da Croci, è andata però oltre il semplice cartaceo: ogni mese viene infatti pubblicata anche sul sito dell’associazione www.ilcavedio.it. In questo modo è accessibile a tutti, anche a chi non abita a Varese. La redazione del giornale valuta inoltre la pubblicazione di racconti, illustrazioni, foto, fumetti (anche a puntate), recensioni cinematografiche, poesie. A ricevere e a “dosare” il materiale alcuni operatori che rispondono all’indirizzo redazione@ilcavedio.it.
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