“Nel volto di ogni famiglia – scrive uno dei più grandi studiosi della Vergine Maria, padre René Laurentin – c’è il volto di ogni famiglia cristiana. Ci sono le fatiche, le ansie, le aspirazioni, le gioie di tutti i genitori che, in ogni epoca, trepidando per i loro figli, hanno trovato consolazione di fronte alla ‘tota pulchra‘, l’Immacolata”.
Oggi, come duemila anni fa, la Madonna parla il linguaggio della famiglia. È una “donna dei nostri giorni”, perché lei stessa, sposa fedele e madre generosa, ha saputo coniugare – come in ogni famiglia cristiana ci si sforza di fare giorno per giorno – amore umano e amore divino.
Così non c’è da stupirsi se, nonostante i tempi critici che segnano la vita di molti per le tante problematiche sofferte, anche le nostre famiglie vanno in pellegrinaggio da Maria perché trovano nella devozione popolare incarnata da lei occasioni di conforto, spunti di preghiera, momenti di riflessione, proposte di vita nuova.
Questo mese di maggio lo conferma: in ogni angolo del mondo, dove ci sia non solo un grande Santuario, ma anche una piccola cappella, un’umile statua, un’edicola di montagna… c’è gente che prega!
Accanto a percorsi organizzati e schemi prestabiliti, non mancano movimenti spontanei, talvolta improvvisati ma non per questo meno belli ed apprezzabili, che fanno parte comunque di una saggia “pedagogia mariana”.
Maria rimane ancora punto di riferimento per le famiglie di oggi anzitutto perché, con la coerenza della sua vita, ci dimostra che speranze umane e progetti divini non sono in contraddizione. La fedeltà a Dio non uccide i sogni degli uomini.
Anche lei desiderava sposarsi, mettere al mondo dei figli, avere una famiglia tutta sua. E Dio l’ha accontentata, anche se, per arrivarci, ha dovuto percorrere vie impensate, secondo la fantasia di un Amore che sempre sconvolge le logiche umane e costringe a rimettersi in gioco.
In questo modo, però, Maria collabora alla salvezza del suo popolo e traccia l’inizio di una nuova storia per il mondo intero. Così impariamo da lei che la famiglia dev’essere autentica scuola di libertà.
La Vergine e Madre, poi, è esempio di virtù familiari anche per la vita di coppia. Maria e Giuseppe incarnano un modello di coppia pienamente riuscita, in cui riconciliazione e comunione manifestano in ogni momento la complessa trama di un rapporto compiuto e realizzato. Ogni coppia, anche oggi, riflette con il suo amore fecondo il volto misericordioso del Padre.
Giuseppe e Maria, inoltre, quando appaiono angosciati per la perdita del loro figlio dodicenne, rappresentano tutti i genitori che guardano con preoccupazione al futuro dei loro figli. Al tempio, i genitori di Nazareth prendono per la prima volta consapevolezza di un presagio luminoso e al tempo stesso oscuro. “Questo figlio non è nostro; è chiamato ad altra strada; è dono da accogliere ma da ridonare”. Quante volte anche i genitori di oggi si sono sorpresi a pensarlo, sospesi tra il dovere di regalare loro l’audacia di nuove ali e il timore di vederli svanire lungo la sagoma di un orizzonte che non è più il nostro. Soprattutto in questi momenti proprio l’affidamento dei figli alle braccia amorevoli della Madonna diventa l’unico conforto alla nostra fragile maternità e paternità!
*Arciprete del Sacro Monte
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