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Diario

IL PRESEPE NELL’ACQUA

CLAUDIO PASQUALI - 24/12/2011

 A Laveno da alcuni anni era operativo un gruppo di sommozzatori appartenenti al “Club Lugano-Sub” che faceva capo a Ovidio Garolla, un grande sub esperto e un nostro caro amico, appassionato insieme alla moglie all’attività subacquea. In prossimità del “Sasso Galletto” che era il luogo abituale per le immersioni, avevano collocato un Cristo sommerso a ventitre metri di profondità rappresentante il Cristo degli Abissi ed ogni anno celebravano l’avvenimento per la vigilia del Santo Natale. Nacque così nel ‘79 il gruppo “Amici del Presepio” per realizzare un presepe sommerso nel golfo, davanti alla Piazza Caduti del Lavoro, all’inizio costituito solo da tre statue: San Giuseppe, Santa Maria e Gesù Bambino. Alle ventidue Gesù Bambino, benedetto dal parroco don Giordano Ronchi, veniva deposto dai sub con torce illuminate nella mangiatoia ai piedi di Giuseppe e Maria, mentre sullo sfondo veniva illuminato un grande albero di Natale emergente dalle acque.

Nel tempo si aggiunsero numerose altre statue: i magi, i pastori, le pecore eccetera sino a raggiungere il numero di quarantadue. Al termine della cerimonia veniva offerto il vin brulè dalla Proloco. La cerimonia si svolge d’allora in poi tutti gli anni, con un abbellimento sempre maggiore. Le figure fluttuanti, che sembrano quasi svanire alla luce del giorno, si animano di vita propria quando cala la notte e si accendono i potenti fari installati per illuminare le imponenti statue (il cui peso complessivo è di oltre diciotto tonnellate), ciascuna delle quali ha una sua storia speciale.

Il San Francesco che custodisce dalla riva il presepe merita un ricordo speciale perché segna un evento storico: fu collocato nel 1984 in occasione del 15° Congresso nazionale dei presepisti, circa trecento rappresentanti di varie associazioni provenienti da tutta Italia, che in quell’anno si tenne proprio a Laveno. Il monumento è unico al mondo, rappresenta San Francesco d’Assisi in grandezza naturale nell’atto di posare Gesù Bambino nella mangiatoia ed è il primo ed unico monumento di San Francesco d’Assisi dichiarato ufficialmente con la dovuta autorizzazione ecclesiastica patrono degli amici del Presepio di tutte le latitudini innalzato dalla sezione di Laveno di fronte al lago.

L’opera venne benedetta dal Vescovo monsignor Antonio Bossi e dal prevosto di Laveno don Ronchi mentre Alma fu invitata a fare da madrina della cerimonia in compagnia anche mia e delle bambine. Al pranzo che poi seguì la cerimonia, nel discorso commemorativo Alma ebbe a dire che se Laveno sino allora era nota nel mondo per le ceramiche, “…d’ora innanzi sarà ricordata anche per l’istituzione di San Francesco Patrono dei Presepisti di tutto il mondo”. Per Alma quella cerimonia ebbe un significato particolare perché desiderava tanto che Gesù Bambino rinascesse nell’anima di tutta la comunità di Laveno Mombello così da rinnovarci e convertirci con la protezione di San Francesco oltretutto patrono anche d’Italia.

Allora veramente aveva nel cuore Laveno, sentiva di amare questo paese e di doversi impegnare e dare tutte le sue forze ed energie per contribuire a costruire la “città”, come avrebbe tentato di fare quando poi sarebbe diventata sindaco. Laveno la sorprendeva per la vivacità ed il fiorire delle iniziative: soprattutto nei giorni natalizi era un susseguirsi di incontri, cene delle più svariate associazioni, il pranzo con gli anziani, la Banda con gli strumentisti vestiti da Babbo Natale, Babbo Natale sulla slitta che portava i doni ai bambini, lo spettacolo organizzato alla Casa di Riposo Perabò Bassani, dalla Sgag, il vin brulè degli alpini alla Messa di mezzanotte a Mombello e numerose altre manifestazioni che non sto qui ad elencare. Quest’iniziativa continua a rappresentare d’inverno la maggior attrattiva del lago, ed è meta di tanti visitatori (moltissimi i bambini) che lanciano le monetine in offerta a scopo propiziatorio. Abbiamo sempre bisogno di sperare, è questo è uno dei modi più suggestivi per farlo. Auguri dal nostro Lago Maggiore. Auguri da Alma.

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