Di una sfortunata presenza di Domenicali nella Ferrari s’era già parlato. E così, del suo altrettanto sfortunato ripetere un monotono “bisogna migliorare” che si replicava di gara in gara e, peggio, di stagione in stagione, senza che il minimo barlume di miglioramento si specchiasse nel rosso della macchina di Maranello. Un rosso che più che di fuoco sembrava saper di tramonto. Tramonto per modo di dire – intendiamoci – perché se di una marca, in formula uno, di tramonti non s’è mai potuto parlare è stata proprio della Ferrari. Quanti, infatti, i tramonti, appunto, delle altre ma con una Ferrari mai sparita, talvolta in calo ma sempre dietro le quinte per, prima o poi (e mai con lunghi intervalli) tornare in scena.
Stavolta, però, è bene rammentare che, al fin troppo tranquillo “bisogna migliorare” ha fatto sempre e puntualmente eco un desolato “La macchina? Quella di prima!” ripetuto da un Alonso dallo stesso Schumacher dichiarato il miglior pilota della formula uno pur nel periodo negativo della vettura.
Un giudizio – quello di Michael – che ha trovato non poche conferme tra le quali quella di un rigoroso competente come quel Pino Allevi che, qualche tempo addietro, apertamente dichiarava che “senza Alonso la stagione della Ferrari sarebbe stata un disastro”.
Troppo in sordina il presidente Montezemolo non ha fatto che ripetere il domenicaliano “bisogna migliorare”. Decisamente poco come parere presidenziale su una situazione negativa che andava consolidandosi. Poco – insomma – che diventa un rimarcato nulla quando le cose non accennavano a migliorare e che ancor più diventava improduttivo e inefficace quando, appunto, non si riusciva a far nulla anche il minimo passo avanti per migliorare la situazione.
Viene, allora, da domandarsi, se qualche provvedimento – fosse a carico di Domenicali o di chiunque altro – non sarebbe stato utile ove fosse stato adottato prima magari, e proprio con un impulso presidenziale. E ciò per ottenere una svolta tecnica non solo ma anche strategica posto che in fatto di strategie di gara si è spesso fallito e con risultati assolutamente negativi.
Occorre, ora, stare a vedere che cosa potrà cambiare. Comunque dandosi per scontato che, sicuramente, questa esigenza non si sarebbe verificata se non si fosse cambiata, a suo tempo (già è stato detto) la splendida regia meccanica e dal muretto del duo che regnava sulle vicende di una splendida Ferrari: quella dei tempi di Schumacher e anche di Massa.
La domanda, sul perché della modifica posta più volte, è sempre rimasta senza risposta. Ammesso ci sia stata, sarà rimasta sul fondo sempre un po’ misterioso delle situazioni delle retrovie dello sport.
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