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Chiesa

PRIMA DI TUTTO IL VANGELO

don ERNESTO MANDELLI - 02/05/2014

Gesù nella sua attività di predicatore “mandato dallo Spirito a portare la buona notizia ai poveri”, si è trovato spesso di fronte all’ostacolo della legge, che i farisei e gli scribi gli gettavano addosso come una rete per cercare di metterlo in difficoltà e imbrigliarlo nelle sue maglie. La libertà di Gesù è limpida e totale di fronte alla legge: “Il sabato è fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato. Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato” (Marco 2,27-28). Il Vangelo è anzitutto un messaggio di liberazione: è “la bella notizia ai poveri, ai ciechi la vista, la libertà agli oppressi, l’anno di grazia del Signore”(Luca 4,18-19). È il programma di Gesù: liberazione e misericordia. Gesù quindi si presenta come colui che realizza l’era di grazia annunciata dal profeta Isaia (61,1-2), cosciente di inserirsi in un contesto religioso nel quale la legge, i tanti precetti (613, di cui 248 positivi e 365 negativi) sono diventati un giogo opprimente per la vita religiosa del popolo.

Una domanda per il nostro tempo: tante normative e prescrizioni non sono forse diventate fardelli pesanti per la coscienza dei credenti? Qualche esempio: nella vita di coppia le norme sulla contraccezione, il divieto alla comunione eucaristica per i div
orziati risposati, il caso dei presbiteri sposati considerati inesistenti nella comunità… Anche questi argomenti sono all’ordine del giorno del Sinodo dei Vescovi nell’ottobre prossimo nella speranza che emerga lo spirito del Vangelo, per il quale viene prima la misericordia poi la legge. L’apostolo Paolo con la forza delle sue intuizioni dice: “Non siete più sotto la legge, ma sotto la grazia” (Rom.6,14).

Papa Francesco ha affermato chiaramente un criterio: “Il Vangelo invita prima di tutto a rispondere al Dio che ci ama e ci salva, riconoscendolo negli altri e uscendo da se stessi per cercare il bene di tutti… Se tale invito non risplende con forza e attrattiva, l’edificio morale della Chiesa corre il rischio di diventare un castello di carte, e questo è il nostro peggior pericolo. Perché allora non sarà propriamente il Vangelo che si annuncia, ma alcuni accenti dottrinali o morali che procedono da determinate opzioni teologiche. Il messaggio correrà il rischio di perdere la sua freschezza di non avere più “il profumo del Vangelo”(Evangelii gaudium n. 39), “lo stesso succede quando si parla più della legge che della grazia,più della Chiesa che di Gesù Cristo, più del Papa che della Parola di Dio”(n.37)

Con lucidità e coraggio Papa Francesco mette l’accento su una tendenza che può diventare deviante nella Chiesa, creare “un castello di carte” che rende affaticati e delusi, mentre per i credenti l’unica legge è Cristo stesso. “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo su di voi e imparate da me che sono mite ed umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero” Matteo 11,28-30).

A questo punto il pensiero e il cuore corrono all’incontro stupendo di Gesù con la donna samaritana (Giovanni 4,1-42). Questa donna viveva al di fuori di tutti gli schemi morali e della legge del suo tempo. Una esperienza al limite, una serie di sei convivenze (“hai avuto cinque mariti e quello che hai non è tuo marito” le dice Gesù). Eppure Gesù, che conosce la purezza del suo cuore, vuole incontrarla e accompagnarla in un percorso di scoperta e di rivelazione. Questa è la novità. Anzitutto le fa sapere che c’è anche per lei una bella notizia, il dono di Dio: essere amata da Dio gratuitamente. Spiega inoltre che la preghiera non è legata a un luogo (il tempio di Gerusalemme o il santuario dei samaritani a Garizim), ma che “i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità”. Il terzo momento dell’incontro è il più bello, Gesù arriva alla rivelazione di sé. Alla donna che dice di attendere il Messia, Gesù risponde: “Sono io che parlo con te”. Attraverso questo cammino, superando ogni ostacolo di tipo morale (cinque mariti più uno), Gesù si rivela alla donna e fa piena comunione con lei.

La grazia supera la legge: è il Vangelo della misericordia.

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