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Divagando

PRIMA CAPPELLA/3 NON È MAI TROPPO TARDI

AMBROGIO VAGHI - 02/05/2014

Raramente è accaduto a Varese che la decisione di realizzare un’opera pubblica avesse suscitato una opposizione tanto vasta e popolare. Ben oltre quattromila varesini firmando una petizione proposta da #Varese2.0, un Comitato di cittadini di buona volontà, hanno detto al Comune “Fermate quel parcheggio bunker alla Prima Cappella. Riparliamone. Riflettiamo. I dubbi e le perplessità sono tanti e assai seri. Prima ancora di entrare nel merito del problema entrambi i quotidiani varesini hanno sottolineato con propri editoriali il fatto nuovo, democratico, come una comunità cittadina fosse scesa in campo per chiedere partecipazione. Ne hanno parlato per tempo e per primi, esprimendo dubbi e riserve autorevoli professionisti, storici locali, giornalisti sulle pagine del nostro RMFonline ed il fatto che siano stati seguiti da migliaia di altre persone dimostra quanto sia nel cuore di tanti cittadini il nostro Sacro Monte. Possiamo dire con orgoglio di essere stati i primi a contestare apertamente, dati ed argomenti alla mano, questo parcheggio. Anche quando tutto sembrava perduto e la nostra opposizione poteva al limite considerarsi una doverosa testimonianza da consegnare ai posteri.

Una decisione, quella del parcheggio bunker, presa da “quattro amici al bar” tutti di deciso colore verde padano, neppure passata attraverso un dibattito in un Consiglio Comunale, forse abituato a considerare nulla più che propaganda i vari accordi di programma tra Comune Provincia e Regione. Eppure si trattava di una decisione assunta anche in aperto contrasto con le indicazioni del pregevole studio per la mobilità del Sacro Monte commissionato, pagato dal Comune e condiviso dall’assessore Binelli fino a non più di due anni fa. Una decisione priva di organicità e di ben limitata efficacia, tenacemente difesa (ma chi glielo fa fare?) dal sindaco Attilio Fontana.

Ora un ripensamento lo chiedono tutte le opposizioni, dalla più forte, quella del PD, a quella “uninominale” del combattivo Nicoletti. Un incontro tra l’Amministrazione ed il Comitato almeno “per fugare i loro dubbi sulla validità del progetto” lo chiede anche Giovanni Chiodi, coordinatore cittadino del Nuovo Centro Destra, presente in Giunta addirittura con il vice sindaco. Chi chiede una riunione della Commissione consigliare e chi un dibattito in Consiglio Comunale, più pubblico e partecipato.

Sarebbe assolutamente utile un dibattito generale sulla mobilità pubblica e privata per “avvicinare” alla città un quartiere montano tanto importante per la sua sacralità e per lo sviluppo di un turismo religioso e laico.

Nel quadro di un progetto organico e condiviso anche la questione dei costi delle singole opere potrebbe passare in seconda linea. Nella fattispecie invece i costi per costruire il parcheggio bunker di dubbia utilità alla Prima Cappella diventano di estrema importanza soprattutto a fronte di possibili alternative sia a valle che a monte. Costi enormi per acquistare un terreno inedificabile fuori terra, costi enormi per sbancare e trasportare altrove almeno2.000 metri cubidi roccia. Costi per la costruzione dei relativamente pochi (91) posti macchina e per la futura gestione del parcheggio, tra l’altro, da illuminare in permanenza. Soltanto da un confronto alla luce del sole e con chiarezza potranno essere evitati sospetti di clientelismo e dietrologie.

Del resto le domande poste nero su bianco dal Comitato #Varese2.0 esigono risposte precise e convincenti se il Comune vuole continuare sulla strada indicata. Anche la pericolosità delle cariche esplosive a danno della vicina Chiesa dell’Annunciata va affrontata con tutte le cautele del caso. Ci potranno essere conseguenze come paventa il Comitato? Non ci sarà alcuna conseguenza come assicurano in Comune? In questi casi deve prevalere il principio della prudenza. Astenersi, per precauzione per evitare danni magari irreparabili.

Qualcuno parla di interventi tardivi. Ormai la gara d’appalto dei lavori è stata aperta e non ci sarebbe più tempo per rimediare. Invece non è mai troppo tardi per fermare l’infausto progetto. Il rimedio più efficace sembra quello indicato dal gruppo consigliare del PD che già da marzo ha presentato una osservazione al PGT per cancellare la destinazione a parcheggio dell’area in cui dovrebbe sorgere l’auto bunker. Oggi di fatto il sindaco ed il segretario generale del Comune Filippo Ciminelli, che chiamiamo direttamente in causa, dovrebbero ben sapere che il nuovo PGT è stato soltanto adottato, e che prima della definitiva approvazione il Consiglio Comunale ha tutti i poteri per valutare ed eventualmente accogliere le osservazioni dai cittadini. Insomma oggi la gara d’appalto e soprattutto la sua prosecuzione, potrebbe essere un azzardo non avendo i crismi della legalità. Si fermi il tutto. Nessuno venga domani a parlarci di un Consiglio Comunale costretto a lasciare le cose come stanno perché altrimenti si dovrebbero pagare danni all’impresa assegnataria dei lavori!

Nello scorso mese di gennaio su queste pagine dopo che il sindaco emendandosi aveva proposto di vincolare a parcheggio un’altra area a Giubiano salvando il parco di Villa Augusta, invocammo caldamente il suo personale intervento per “liberare” anche il sedime della Prima Cappella e impedirne la destinazione ad auto-bunker. Quell’appello all’avvocato Fontana è ancora valido. Il sindaco è ancora in tempo ad ascoltare le voci della città.

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