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Garibalderie

IL PARCHEGGIO-BUNKER INUTILE E COSTOSO

ROBERTO GERVASINI - 25/04/2014

Il comitato Varese2.0 raccoglie firme

Siamo contro e basta; contro il parcheggio interrato alla Prima Cappella, per le tante ragioni che siamo stufi di ripetere di nuovo ad ignoranti, vegetumani ambulanti, a teledipendenti del nulla, a seguaci delle opinioni altrui,non riuscendo magari ad averne una oltre quella dettata dal gruppo di interesse o movimento “politico” dove trovano anche possibilità di lavoro. Siam circondati da ignavi, luminari della la sagra della salamella e dell’ultimo modello dello smartphone, e naturalmente di sport. Basta. Basta anche col suffragio universale alle elezioni che legalizza una dittatura di gente che non sa neppure distinguere il mungere col tettare. Ricordiamoci che secondo l’Istat in Italia circa il 75 per cento della gente non è in grado di capire il bugiardino delle medicine, ma fa ogni giorno la formazione della nazionale di calcio e sentenzia come un luminare del nulla, di politica come di finanza internazionale, per sentito dire. Gente che ciancia nei bar e nei salotti e, peggio ancora, trova spazio sui media, o racconta panzane su face book, insultando anche – sempre su FB – il dottor Daniele Zanzi come persona facinorosa perché molto, molto, molto civilmente si è presentato a palazzo estense con un cartello al collo. Si capisce che in Italia, dalle Alpi a Caserta, gli estremisti stanno spesso nel palazzo, seduti sui loro scranni di potere, brigando, e non fuori dai palazzi dove cittadini liberi da laccini e laccioli di partito e di faccende spendono il loro tempo per gridare la loro indignazione, non sterilmente nei salotti e nei bar ma nelle piazze, tra la gente.

La Merkel viene in Italia in vacanza, va a visitare Pompei senza scorta, paga il biglietto. Poi va al tempio della lirica, il san Carlo di Napoli e si paga il biglietto comprato via internet. Un politico locale usa il parco della reggia di Caserta come campo di allenamento per il jogging facendosi dare le chiavi dei cancelli. Poi, dispiace molto scriverlo, c’è chi pretende di far opinione non avendo in mano neanche un dato. Il caso del parcheggio interrato alla Prima Cappella diventa emblematico. Responsabili pubblici riempiono pagine con interviste e fumosi contributi sulla carta stampata. Fanno della filosofia, parlano di grandi strategie ma non danno un numero e quando lo danno questo è palesemente sbagliato. Si arriva a sostenere che nell’area dell’ex Ristorante Samaritana i posti auto ricavabili sarebbero 50 circa quando invece secondo la Fondazione PaoloVI, che proprio lì accanto ha la sede, l’area ne può prevedere oltre duecento arrivando la stessa Fondazione ad offrire al Comune di Varese la sommetta di centomila euro a fondo perduto per crearci il parcheggio. Son dei “ luminari “ anche quelli della Fondazione Paolo VI? Aspettiamo il parere autorevole e decisivo del sindaco e del vicesindaco di Varese. Il Comitato #Varese2.0 non dà soluzioni alternative perché composto da persone quasi tutte dotate di buon senso.

I membri del Comitato son fedeli al famoso motto “ofelé fa el to mesté” ( pasticcere fai il tuo mestiere, a ciascuno il suo). I posti auto alla Prima Cappella, secondo gli opinionisti della carta stampata dell’ultima ora, fuori tempo massimo, scrivono senza fornire un dato, un numero, nella migliore tradizione, pur sostenendo che #VARESE2.0 dovrebbero tener conto del parere della Soprintendenza che è stato favorevole. Nessuno ha visto niente. L’area acquistata è fuori dal Parco e dall’area di cuscinetto dell’UNESCO. La Sovrintendenza aveva dato parere sfavorevole per la proposta della Fondazione Paolo VI riguardante il parcheggio alla Samaritana. Ne riparleremo, con la Soprintendenza, se si creperanno le mura della Chiesetta del 1600, dell’Immacolata, di là della strada dove sorgerà il parcheggio interrato, a cinquanta metri dalle esplosioni di cariche di dinamite che verranno fatte saltare, da4 a6 il giorno. Naturalmente gli opinionisti del Venerdì Santo non citano autorevoli interventi contrarissimi al parcheggio, come ad esempio quello dell’ingegner Redaelli, che lavorò col compianto monsignor Pasquale Macchi, per molti anni, sulla Via Sacra, nonché dell’onorevole Giuseppe Zamberletti, anch’egli contrario a quel parcheggio. Si aggiungono a loro un bel numero di Associazioni. Alcuni membri del Comitato son stati bollati di violenza verbale e per questo in maggio chi scrive e Laura Caruso, anima del Comitato, una tosta davvero, andranno dai legali. Torniamo a bomba, meglio a dinamite: avendo ancora tre righe a disposizione cogliamo l’occasione per informare gli autorevoli opinionisti di quanto segue: Il costo totale per creare 91 posti auto a pagamento alla prima cappella è oggi di circa 3,2 milioni di euro, e quindi costerebbe di più che nel centro di Madrid. L’acquisto dell’area da privati, circa 2000 mq di roccia, non edificabile e neppure agricolo, è di circa 374.000 euro e son previste spese per oltre 350.000 euro per sbancare il terreno, tutta la roccia, con cariche di dinamite. La curiosità fa andare avanti il mondo. Chi scrive si è piazzato al bivio di Fogliaro, tra la salita al Sacro Monte e la strada per Brinzio. Il giorno 13 aprile 2014, dalle ore 14,00 alle ore 14,30 son transitate verso il Sacro Monte oltre 70 auto.

È evidente a tutti che un parcheggio auto di 91 posti auto non è la panacea, non risolve un bel niente. In dissenso con gli altri membri del comitato #VARESE2.0 chi scrive sarebbe favorevole ad avanzare proposte, per un cambiamento di destinazione d’uso del bunker parcheggio alla prima cappella, una volta concluso l’affare. Un investimento così oneroso ed inutile dovrebbe trovare una forma di resa economica ragionevole. Per rilanciare il movimento turistico, il bunker parcheggio potrebbe esser alla fine destinato a locale di intrattenimento notturno: una bella sala da ballo su due piani, valzer e mazurke al piano sotto e musica popolare con danze al piano di sopra, con canti bosini, sempre a ritmo di valzer.

“Stringium in del night, \ balem insema, \ schiscium minga i caj …”

Vedremo, saranno avanzate proposte dettagliate con l’ausilio di luminari delle opere.

La raccolta delle firme procede con risultati che vanno ben oltre ogni ragionevole aspettativa del Comitato #VARESE2.0. Siamo a oltre 3000, lunedì saranno consegnate in Comune.

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