Incontri

BRAVO MEDICO E POETA

GUIDO BONOLDI - 18/04/2014

Il mio recente breve ricovero ha costituito l’occasione per rincontrare un amico che non vedevo da tempo, il quale, avendo saputo che ero degente in Ospedale, è venuto a trovarmi per tre giorni di seguito, realizzando così una delle sette opere di misericordia corporale: visitare gli infermi.

Con Ciro ci siamo conosciuti all’Ospedale di Niguarda, il giorno del concorso per un posto da primario per il reparto di Medicina: lui, come me, era uno dei concorrenti. Poi la scelta del direttore generale cadde sul sottoscritto e cominciammo a lavorare insieme. Tra noi due nacque, oltre che un rapporto di leale collaborazione, anche una sincera amicizia, lui noto esponente storico della “sinistra” all’interno dell’ospedale e io ciellino dichiarato. Uno degli scopi che avevamo in comune era quello di fornire ai pazienti ricoverati nel nostro reparto non solo una assistenza adeguata dal punto di vista medico, ma anche una accoglienza umana, in particolare a quelli più bisognosi, come fu il caso di un paziente algerino malato di cuore e con un tumore, senza famiglia, che finimmo quasi per adottare.

Poi, dopo due anni di proficua collaborazione, le nostre strade si divisero perché io cambiai ospedale e per lui, qualche anno più tardi, maturarono i requisiti per la pensione. Il dottor Ciro Gallo, siciliano originario di San Fratello, uomo di cultura e appassionato di filosofia, è una persona in ricerca, come testimoniano le poesie, che mi ha recentemente inviato: ne riporto qui di seguito una, che si intitola silenzio: “Anche se sincere / Nascondono le parole / La paura della condivisione / Di un egual destino. / Più veritiero è allora / Il silenzio, / Comprende di più /Ogni nostra sorte”.