Un inno gregoriano del XII secolo recita “expertus potest credere, quid sit Jesum diligere”: expertus, solo chi lo prova, potest credere, può credere, quid sit Jesum diligere, cosa sia amare Gesù. È l’esperienza che abbiamo visto brillare in questi mesi negli occhi di un amico, di cui abbiamo celebrato oggi, 8 aprile, le esequie. Per questo eravamo così in tanti questo pomeriggio nella Chiesa parrocchiale di Gavirate.
Marco Zaninelli, detto Zanco, sposo di Tiziana e padre di tre figlie, insegnante di musica, persona molto conosciuta ed apprezzata per il suo impegno religioso e civile, era affetto da un male incurabile e sapeva bene a cosa stava andando incontro. Dal primo momento della sua malattia si era affidato alla protezione di Maria, che lo ha condotto a sperimentare la pienezza del rapporto con suo Figlio Gesù. Marco ci ha testimoniato con persuasiva evidenza che è possibile “Jesum diligere” e, come ha detto al termine della cerimonia Don Roberto Verga, è Gesù stesso che si è reso presente nella sua persona, realizzando qualcosa di altrimenti impossibile, l’esperienza della letizia nella malattia e nella morte.
Zanco aveva confidato ai suoi amici: “sono lieto e felice e questo stride, lo so, però vi assicuro che nella fede il dolore a volte può bussare, e a volte picchiare duro, ma non ha il sopravvento. All’uomo che soffre Dio non dona un ragionamento che spieghi tutto, ma ci offre la Sua presenza che ci accompagna”.
Ora Gesù lo ha preso con sé perché ci sia ancora più compagno, affinché anche noi possiamo fare esperienza di cosa significhi amare Gesù.
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