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Ambiente

VITALITÀ DEGLI ALBERI

ARTURO BORTOLUZZI - 11/04/2014

Quando pochi anni fa venne deciso di recuperare il parco di Villa Recalcati da parte della Provincia, seguendo un criterio filologico della cui affidabilità non discuto, Amici della Terra Varese e Italia Nostra Varese si erano fortemente opposti all’abbattimento di piante vive. Queste piante, che pur costituivano una forte barriera verde contro il traffico e l’inquinamento a vantaggio, soprattutto, dei residenti, non avevano che la colpa – per essere abbattute – di non essere autoctone e di non rispettare la moda dei tempi in cui venne disegnato il parco afferente alla villa. Macchie che costituivano la ragione sufficiente perché la politica potesse giustificare il proprio agire.

Ora che si intende procedere all’abbattimento dei cipressi nel giardino di Palazzo Estense, faccio presente la mia contrarietà a questo intervento, ribadendo gli stessi concetti che avevano portato Amici della Terra Varese ad assumere una posizione negativa rispetto alle azioni nel parco di Villa Recalcati.

Non vado a difendere alberi malati o moribondi. Sono però contrario che il Comune possa abbattere alberature spelacchiate ma sane e sono contrario che il Comune si ritenga nel giusto ad agire così per ragioni estetiche.

L’albero ha un suo ciclo di vita ed è giusto sostituirlo quando muore. Non prima. L’albero non è paragonabile a un oggetto che può essere sostituito nel momento in cui diviene disarmonico ovvero inadatto al luogo in cui messo a dimora.

Il Comune deve salvaguardare la vita (anche delle minoranze) e farsi promotore della difesa dei più piccoli ed essere sempre democratico nel momento in cui deve fare delle scelte strutturali. Scelte strutturali, che ritengo siano a tutto tondo quelle che a Varese riguardano il verde.

L’associazione Amici della Terra Varese è intervenuta per tutelare le alberature storiche di piazza della Repubblica, perché l’assessorato alla Tutela ambientale del Comune non aveva consultato le associazioni ambientaliste (che svolgono un ruolo costituzionale) e perché aveva fatto partecipare a un referendum su Internet i varesini limitato però a tematiche di secondaria importanza.

Ritengo che il Comune di Varese debba essere un alleato delle associazioni ambientaliste in queste battaglie (lo pretendo anzi) che vedono un numero maggiore di persone favorevoli e attente alle istanze di tutela. Sono dell’opinione che la vita debba tutelarsi e rispettarsi a partire da quella dagli esseri inanimati. Con che coraggio il Comune potrà multare chi decida di abbattere un albero vitale, se il primo, ad avere agito in questo senso, è stato proprio lui stesso?

 

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