La Giunta comunale di Varese non finisce di stupire, non tanto per ul sciur Sindich, persona dai bei modi, di quella borghesia del tempo che fu, moderata specialmente nello stile. Continua a stupire per il crescendo rossiniano di estemporanee proposte di qualche assessore simpaticamente “rampicante “. Su queste pagine di RMFonline in molti hanno a lungo insistito su qualche progetto uscito da menti geniali, progetti riguardanti il futuro della città: dai parcheggi auto nei parchi storici (Villa Augusta, Villa Mylius…) e nei parchi si parcheggia, lapalissiano, per andare poi a san Motosega, patrono da qualche tempo, con san Vittore, della ex Città Giardino e del suo patrimonio arboreo; dall’Ospedale del Sorriso, ma non sappiamo di chi, alla caserma Garibaldi; dal PGT discusso dai varesini in luoghi ed ore quasi lecite anche se alle 4 del mattino al Campo dei Fiori a fine gennaio sarebbe stato più democratico.
L’importante è la partecipazione e siamo tutti partecipi e naturalmente anche vittime. Lasciamo stare i grandi progetti, il teatro, l’unificazione della stazioni ferroviarie, stadi e palazzetti, la sicurezza, certo la sicurezza, quella di non beccare neanche un imbelle writer con spray in pieno centro in cinque anni. Ronde di qui, ronde di là, ma che fin han faa? Han portato a termine, le giunte ventennali varesine, la Funicolare per il Sacromonte-Santi tutti, intercedete per noi.
Non occorre che qui si rifaccia la storia del parcheggio alla Prima Cappella del Sacromonte. Se mettessimo insieme le pagine scritte dal nostro direttore, e da Vaghi, Cazzola, Redaelli, Pedroli, Zanzi e chi scrive, solo per citare ciò che il signor Alzheimer ci lascia ricordare, potremmo stampare un dossier. Abbiamo poi letto i pareri e gli interventi di persone di spessore non solo tecnico e dei più variegati colori politici, ultimo e significativo quello di Giuseppe Zamberletti, patrono della Protezione civile, uomo stimato ed apprezzato, contro il parcheggio. Mica è un comunista Giuseppe Zamberletti! Oddio, con l’età succede di tutto, ma è improbabile.
Ma per il parcheggio auto alla Prima Cappella la sbiellata è troppo grande. E la protesta aumenta, si allarga, è diffusa. Così nasce l’idea di scendere in pista e salire su un Comitato “contro “. Ma proprio adesso, a bando avviato, ad un mese dall’apertura delle buste? Daniele Zanzi lo ha detto bene: non serve un Comitato per fermare questo treno in corsa, probabilmente. Serve aggregare un gruppo di persone anche per tenere viva la tensione sui disastri che ci attendono perché alla fine, anche solo politicamente, chi di errori ne fa troppi e gravi, sarebbe giusto che paghi. C’è chi, avanti negli anni e nelle sconfitte apparenti, non è disposto a coltivare solo il proprio orticello rinunciando ad una testimonianza. L’alternativa alla lotta è il rifugio nel privato o nella gioiosa rassegnazione. Una cosa non esclude l’altra. Una bella risata autolesionista, ma liberatoria.
Adesso leggiamo che verranno tagliati alberi di pregio ai Giardini Estensi, extracomunitari, e sono in procinto di finire nelle braccia di san Motosega anche gli alberi, extracomunitari, di piazza della Repubblica. Si può anche solo ridere, non fa male. Immaginiamo una bella delibera comunale prossima ventura che vieti la coltivazione dei pomodori a Varese. Il pomodoro è sudamericano. Chi scrive, membro, si fa per dire, del “Comitato” si farà promotore di una manifestazione canora, dopo lo sradicamento di tutti i pomodori extracomunitari in Varese. Un bel concorso canoro per voci nuove. È già arrivata la prima ”Cansun in milanes”
Se gh’an de di i verdurée, catà i tumatis l’è ul so’ mestee, a la matina quand leven su, catan i tumatis e sej ruzan in del…… cu cu cu fa il tacchino qua qua qua qua fa l’ochetta chi chi chi fa il galletto, e di noi che cosa sarà?Chi ha un’anima si faccia partecipe, del “Comitato” s’intende. Per cantare c’è tempo, dopo.
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