Anche se il suo Milan, in un sussulto di orgoglio, è riuscito a rottamare in trasferta la Fiorentina di Renzi, l’ex senatore, che fu anche Cavaliere, non vive giorni tranquilli. Lo atterrisce il 10 aprile: lo spettro della squalifica (e il conseguente obbligo di starsene in panchina o a giocare solo e soltanto in casa) non lo fa dormire. Né gli danno pace Fitto e Scajola che pretendono di entrare nella rosa dei convocati per le Europee di maggio. “Basta con le vecchie facce”, ha detto. “Per ridare slancio alla squadra azzurra ci vogliono facce nuove”. E per coerenza e dare il buon esempio ha lestamente convocato il suo chirurgo plastico.
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