Garibalderie

L’EXPO DI LENIN

ROBERTO GERVASINI - 07/03/2014

Il comitato Lenin a Varese

Il prossimo anno, in concomitanza con EXPO, se non ci saranno problemi nell’iter organizzativo – ma temo ci saranno – la salma di Lenin, l’eroe della Rivoluzione russa, potrebbe essere esposta a Varese, a Villa Recalcati. Si è costituito un Comitato “Lenin a Varese” che ha visto tra i promotori anche gente lontana dalla Sinistra storica, come chi scrive, ma davanti ai vantaggi anche economici di un evento di questa portata non ci sono ideologie che ostino. È questo anche un incentivo perché i visitatori della salma, decine di migliaia, forse milioni, secondo un pessimistico calcolo, potrebbero cogliere questa occasione per visitare l’Expo a Milano, che è sempre nel 2015.

L’iniziativa è nata da Hans-Peter Orlini, che fu assessore ai servizi sociali della Provincia di Varese, tessera della FGCI negli anni del liceo e impegno politico amministrativo poi, che attualmente vive e lavora a Salisburgo.

Al seguito di un’equipe della televisione austriaca Orlini è stato nei mesi scorsi in Svizzera per un’iniziativa di Franz Witzbold, segretario del gruppo marxista-leninista di Zurigo, ma che vive a Sankt Moritz, che grazie alla sponsorizzazione della compagnia assicurativa ARG vorrebbe esporre nella città elvetica la salma di Lenin, in occasione del novantesimo anniversario della morte del padre del comunismo sovietico: un’operazione di grande rilevanza culturale e un’eccezionale opportunità pubblicitaria per gli sponsor Zurighesi, ma anche, nel caso, per quelli bosini meno freddi del Sindaco Fontana, velatamente contrario all’operazione come se a Varese non si conoscano i numeri delle presenze per altri simili eventi. I conti non tornano.

“Naturalmente siamo in un fase iniziale – precisa Marina Maslowsky, del Comitato, discendente della sorella della moglie di Lenin, Galina Krupskaja Sbatilova, che sposò in seconde nozze un polacco - ma sarà poi necessario coinvolgere tutte le forze amministrative locali, dal Comune alla Provincia e alla Regione, alle associazioni di categoria. Sarà interessante coinvolgere anche i gruppi politici non solo di area ma anche di centro destra e dell’area cattolica oltre alle organizzazioni del territorio che si occupano di turismo”.

Il luogo ideale per l’esposizione della salma, secondo chi scrive, e che ha convinto tutti i membri del Comitato, potrebbe essere la sede della Provincia di Varese. Villa Recalcati, che è meglio di Palazzo Estense, già occupato, non a caso, anche dalla SOCREM. A Villa Recalcati, si è conservato per decenni, grazie alla madre di Emilio Morosini, varesino caduto a Roma nel 1849 nella difesa della Repubblica Romana, la teca con il cuore di Tadeusz Kosciuszko, eroe nazionale polacco, francese ed americano. C’è quindi un precedente non trascurabile.

Nel “Comitato Lenin a Varese” non si fa mistero delle difficoltà che si incontreranno nel portare a compimento una iniziativa di questo spessore. Difficoltà di tipo organizzativo, legate soprattutto alla concessione di permessi da parte delle autorità russe, particolarmente e comprensibilmente severe, che esigono il controllo su ogni dettaglio dell’operazione estremamente delicata e complessa. Grazie ad Hans Peter Orlini ci sono però contatti col Consolato russo a Salisburgo nonché con l’Ambasciata a Berna, direttamente interessata all’intera operazione.

A Varese sarebbe ora che gli amministratori che si occupano di territorio e di risorse, escano dalla logica del localismo e delle faide di parrocchia politica. Non si va avanti con le sagre delle salamelle ed i carri allegorici e i mercatini dei prodotti locali, necessita fare un salto di qualità, ampliare gli orizzonti, pensare in grande. Il Comitato Lenin ha gettato il sasso e ora che il Carnevale sta per finire possiamo anche dirlo, signori che avete letto fin qui: ebbene, abbiamo scherzato, ma non tanto.

Do Svidanja e Spassiba. In Quaresima dobbiamo tornare ad apparire seri.