Venerdì 21 febbraio ho partecipato ad una conferenza dell’avvocato varesino Gianfranco Amato, presidente della Associazione “Giuristi per la Vita”, che presentava un libro da lui scritto sulla proposta di legge riguardante l’omofobia, recentemente approvata dalla Camera dei Deputati ed in attesa di essere discussa al Senato. Il libro dal titolo “Omofobia o eterofobia?” fa riferimento nel sottotitolo alle ragioni di un impegno civile che l’autore ritiene necessario e di cui si sta facendo promotore con la passione e la lucidità che lo caratterizzano: “Perché opporsi ad una legge ingiusta e liberticida”.
Tra i tanti esempi che Gianfranco Amato ha citato a supporto delle sue tesi, vorrei brevemente di seguito ricordare ciò che sta avvenendo nel Regno Unito, dall’entrata in vigore di una estensione del Public Order Act, che riguarda l’orientamento sessuale e che ha di fatto introdotto, nella legislazione di quel paese, il reato di omofobia, analogamente a quanto previsto in Italia dal disegno di legge Scalfarotto, che all’interno della legge Mancino, che sanziona i reati di discriminazione per motivi razziali, etnici o religiosi, introduce anche l’aggravante della omofobia.
Nel mondo anglosassone è diffuso il fenomeno dei predicatori di strada, che leggono e commentano la Bibbia nei luoghi pubblici; come tutti sappiamo ci sono passi biblici, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento, che trattano dei peccati di natura sessuale, compresi i rapporti tra persone dello stesso sesso, considerati contrari alla volontà divina. È già accaduto più volte che un predicatore sia stato arrestato per aver affermato tale principio.
L’ultimo episodio in ordine di tempo ha riguardato il predicatore Tony Miano, che è stato arrestato dalla polizia di Dundee in Scozia il 10 gennaio scorso, con l’accusa di aver disturbato la quiete pubblica e di aver utilizzato un linguaggio omofobo; Miano stava infatti commentando la lettera di San Paolo ai Tessalonicesi, al capitolo 4, versetti 1 – 8, che esorta ad astenersi da ogni forma di impudicizia. Il predicatore è rimasto in cella per sette ore ed è stato interrogato dalla polizia riguardo alle sue convinzioni religiose ed è stato poi liberato dietro cauzione.
Tony Miano è uscito di prigione ancora più persuaso che “non ci sia cosa più grande che annunciare agli uomini che Dio è venuto ad abitare tra loro”.
Mi sa che la Police avrà il suo bel da fare anche in futuro per mantenere la quiete pubblica e non disturbare gli orientamenti sessuali dei sudditi di sua maestà.
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